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“A settembre 2024, grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori diretti e in somministrazione di Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura della Regione Lazio, ente strumentale dell’Assessorato all’Agricoltura, si erano prorogati i contratti al 31 dicembre 2024”. Così in una nota di denuncia la Fp Cgil e il Nidil Cgil Roma e Lazio.
“In questi mesi la Regione Lazio avrebbe dovuto esaminare le possibili modalità per ulteriori proroghe, ma nulla è stato fatto, con il risultato che due dei sei lavoratori in somministrazione, a cui il contratto di lavoro scade il 31 dicembre 2024, inizieranno il 2025 da disoccupati”.
Persone in possesso di professionalità attualmente non presenti in Arsial, scrivono le categorie della Cgil, centrali in un progetto di riqualificazione dell’intera struttura, nell’ambito della transizione digitale che si svilupperà nell’arco del 2025. “L’assenza di tali figure mette in discussione il progetto per il quale sono già state stanziate le risorse e risulta in essere un contratto commerciale con l’azienda di somministrazione fino al 2028”.
Fp e Nidil Cgil Roma Lazio: “La lotta alla precarietà nella pubblica amministrazione si fa con le stabilizzazioni”
“Nulla sul piano tecnico e normativo impedisce la proroga di questi contratti. Siamo davanti a una decisione sbagliata dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio, a cui ricordiamo che la lotta alla precarietà nella pubblica amministrazione si fa con le stabilizzazioni e non lasciando a casa le lavoratrici e i lavoratori. Ci aspettiamo che nelle prossime ore ci sia un passo indietro e si tuteli il diritto alla continuità occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.”