Alla fine il Consiglio dei ministri ha deciso: il referendum si farà l’8 e 9 giugno. Sono i giorni del ballottaggio delle elezioni amministrative, quando le scuole già saranno chiuse. I comitati promotori dei referendum, nei giorni scorsi, avevano chiesto – dopo l’apertura del governo ad accorpare amministrative e referendum in un Election day – di fissare il voto il 25 e 26 maggio, date corrispondenti al primo turno delle amministrative.

La decisione, comunque è presa. Ma per cosa si andrà a votare? I quesiti referendari sono cinque, quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. 

REINTEGRO E LICENZIAMENTI

I referendum dunque arrivano al voto. Nel quesito su licenziamento e reintegro, l’obiettivo è eliminare le disparità di trattamento tra i lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Oggi, chi è stato assunto prima di questa data può essere reintegrato, mentre chi è stato assunto dopo ha diritto solo a un indennizzo. L’abrogazione del decreto legislativo n. 23/2015 garantirebbe a tutti lo stesso livello di tutela previsto dalla legge Fornero.

I RISARCIMENTI

Attualmente, nelle piccole imprese (meno di 16 dipendenti), il risarcimento massimo per un licenziamento illegittimo è limitato a 6-14 mensilità. Il quesito propone di eliminare questo tetto, permettendo ai giudici di calcolare il risarcimento in base al danno effettivo subito dal lavoratore.

LAVORO PRECARIO

Il quesito dedicato a contrastare il lavoro precario mira a reintrodurre l’obbligo per i datori di lavoro di indicare una giustificazione (causale) anche per le assunzioni a termine inferiori a 12 mesi. Perché questa modifica è necessaria? Evita l’abuso dei contratti a termine senza motivazione, protegge i lavoratori dal rischio di precarietà continua, rafforza il principio che il contratto di lavoro standard deve essere a tempo indeterminato.

SICUREZZA

Adesso in caso di incidenti sul lavoro dovuti a carenze di sicurezza negli appalti, la responsabilità del committente (es. grande azienda) è limitata solo ai rischi "generici" e non a quelli "specifici" dell’appaltatore. Il quesito mira a rendere sempre responsabile il committente, permettendo ai lavoratori e alle loro famiglie di ottenere un risarcimento diretto. In questo modo, va da sé, aumenta di molto la sicurezza nei luoghi di lavoro.

CITTADINANZA

In tal caso l’obiettivo è modificare le leggi relative all’acquisizione della cittadinanza italiana, rendendo più accessibile la cittadinanza a coloro che, pur vivendo in Italia da lungo tempo, non riescono ad ottenerla per via dei rigidi requisiti attualmente in vigore.