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“Ci aspettiamo che il ministero faccia rispettare all'azienda il piano industriale firmato lo scorso 25 ottobre, sul quale la Whirlpool si impegnava a investire 250 milioni in Italia di cui 80 a Napoli”. Così la segretaria della Fiom Cgil, Francesca Re David, è intervenuta durante il presidio dei lavoratori della multinazionale che ha annunciato la vendita dello stabilimento di Napoli, attivo da più di 60 anni, gettando nell’ansia i suoi 430 dipendenti.
“Noi ci aspettiamo che governo e ministero non si facciano prendere a schiaffi e si pretenda il rispetto del piano. Non abbiamo nessuna intenzione di accettare presunte vendite - ha aggiunto Re David -. Pretendiamo che il piano sia rispettato perché il settore non è in crisi e siamo certi che se vogliono andare via fa Napoli è per andare a produrre in Polonia piuttosto che in Ucraina”. Secondo Re David “chi firma un piano industriale a ottobre e dopo pochi mesi comunica che se ne va, sicuramente pensa che il governo non abbia voce in capitolo sulla politica industriale del proprio Paese. Voglio sperare che il governo non sapesse nulla prima”.
E il governo, per bocca del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, prova a fare la voce grossa, ricordando all'azienda che dal 2014 ad oggi ha ricevuto 27 milioni di euro di fondi pubblici. "Lo Stato si farà rispettare – ha detto Di Maio, secondo quanto riporta l'Ansa -. Si sono firmati accordi ben precisi, state creando un precedente gravissimo. Dovete rispettare istituzioni e lavoratori. Io sono e sempre sarò al loro fianco. Siamo disposti a impegnarci ancora di più con l'azienda per trovare una soluzione".
"Non vogliamo chiudere ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo. Oggi una soluzione non l'abbiamo", avrebbe invece sostenuto l'ad di Whirlpool, Luigi La Murgia, secondo quanto si apprende da fonti sindacali. Il tavolo è stato aggiornato alla prossima settimana per dare all'azienda il tempo di valutare soluzioni alternative.
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Dopo aver manifestato in 300 oggi sotto al Mise, i lavoratori della Whirlpool di Napoli si riuniranno in assemblea domani mattina, 5 giugno, alle ore 10:00, nello stabilimento di via Argine per confrontarsi sull’incontro al ministero dello Sviluppo economico. “È stato un incontro interlocutorio – spiegano i segretari generali di Fiom Cgil Campania e Fiom Cgil Napoli, Massimiliano Guglielmi e Rosario Rappa -. Il ministro Di Maio ha ribadito che i patti vanno rispettati, minacciando sanzioni qualora la Whirlpool non intenda rispettare gli impegni di rilancio del sito di Napoli così come previsto dall’accordo del 25 ottobre scorso”.
“Il ministro si è anche impegnato a contattare i vertici americani e a riconvocare tra una settimana un nuovo tavolo di confronto chiedendo la presenza di tutti i livelli istituzionali territoriali in cui esistono insediamenti Whirlpool. Per noi la lotta continua e con i lavoratori, domani, decideremo le ulteriori e necessarie iniziative di sostegno alla vertenza”, concludono i sindacalisti Fiom. Intanto, anche gli operai Whirlpool di Siena hanno aperto lo stato di agitazione: si teme, infatti, che dopo Napoli anche lo stabilimento toscano possa essere a rischio. Solidarietà ai colleghi, certo, ma anche forte preoccupazione per la sorte dei 380 dipendenti di Siena nel presidio che ieri mattina è stato organizzato davanti ai cancelli dell'azienda: un centinaio gli operai che hanno partecipato, oltre ai rappresentanti sindacali.