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Si è aperto con il suono di una sirena e un minuto di silenzio il comizio sul palco in piazza Matteotti a Napoli per lo sciopero generale dei metalmeccanici per ricordare i quasi 300 lavoratori morti sui luoghi di lavoro. I metalmeccanici hanno scioperato in tutta Italia con tre grandi manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli per chiedere al governo e alle imprese di mettere al centro il lavoro, l’industria, i salari, i diritti e la giustizia sociale.
Il corteo unitario a Napoli, partito da piazza Mancini, è stato aperto dallo striscione dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Nel capoluogo partenopeo sono confluiti i lavoratori di Campania, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, con la presenza di tutti i settori metalmeccanici, dall'automotive alla siderurgia, dall'informatica alla cantieristica, dall'aerospazio alle installazioni e all'elettrodomestico.
Dopo un minuto di silenzio, si è esibita l'attrice Rosalia Porcaro con un monologo sulle condizioni delle operaie pensando in particolare alla vertenza Whirlpool. Prima delle conclusioni di Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil, sono intervenuti le delegate e i delegati di Whirlpool di Napoli, di Blutec di Tito, di Blutec di Termini Imerese, dell'ex Ilva ora ArcelorMittal di Taranto, della Schneider Electric di Napoli, della TFA ex Firema di Caserta.
“Lo sciopero dei metalmeccanici di oggi – ha detto Re David - guarda al governo e alle imprese, guarda alla svalorizzazione del lavoro, alla mancanza di una qualsiasi idea di politica industriale nel Paese, che sta diventando un terra di conquista delle multinazionali, con la conseguenza che l'Italia sta perdendo la sua ricchezza industriale. Sono 160 i tavoli di crisi aziendali aperti al Ministero dello Sviluppo Economico e sta aumentando l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in tutti i settori. Negli anni della crisi, tra i metalmeccanici, si sono persi circa 300.000 posti di lavoro, complessivamente; si è perso circa il 25% della capacità produttiva istallata, in particolare in alcune aree industriali del Sud del Paese”.
“Oggi chiediamo, insieme alle altre organizzazioni sindacali, che l’industria, gli investimenti pubblici e privati e l'occupazione vengano messi al centro degli interessi del Paese. Questo è il primo sciopero generale unitario in tutta Italia con tre manifestazioni. Nel 2005 ci fu uno sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma e nel 2007 con manifestazioni territoriali, ma entrambi nell’ambito del rinnovo contrattuale. Lo sciopero di oggi – ha proseguito Re David – è importante per rilanciare la contrattazione collettiva anche in vista del rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici in scadenza a fine anno. Il nuovo Ccnl dovrà valorizzare il contratto in essere, centrando gli obiettivi come l'aumento dei salari, la riduzione dell'orario, l’organizzazione del lavoro anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, la formazione, la tutela della salute e della sicurezza”.
La segretaria generale Fiom ha ricordato, però, che “l'azione dei sindacati è resa difficile dalla legislazione sul lavoro degli ultimi venti anni, che ha frantumato i diritti contrattuali e ha messo i lavoratori in concorrenza uno contro l'altro. Questo governo di fatto opera in continuità con i precedenti, sottraendo diritti al lavoro. Ma c'è una responsabilità delle imprese che hanno contribuito al processo di allargamento e intensificazione della precarietà, ponendo tutto al massimo utilizzo flessibile delle persone per trarre profitto. Occorre in questa fase superare la frammentazione del lavoro ricomponendo la coalizione delle lavoratrici e dei lavoratori che garantisca gli stessi diritti a tutti. I metalmeccanici si assumono la responsabilità di rimettere al centro del dibattito pubblico e politico del Paese il lavoro e l’industria e in questo senso guardano alla prospettiva dello sciopero generale unitario del prossimo autunno”.
“Si parla di Sblocca cantieri, ma io dico che il modo per sbloccare i cantieri è uno: finanziare grandi e piccole opere utili al territorio, non liberalizzare il subappalto e il massimo ribasso”, ha poi aggiunto Re David: “Lo sanno, qui come a Roma, i lavoratori degli appalti della sanità. Lo sanno i lavoratori degli appalti di Siracusa, che devono difendere le proprie condizioni e il prefetto dice loro che non possono manifestare perché in estate non possono occupare il suolo pubblico. Noi non siamo un problema di ordine pubblico, siamo il futuro di questo Paese”.
“I lavoratori vogliono contare, continueremo con la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil e, io mi auguro, con lo sciopero generale in autunno di Cgil, Cisl e Uil – ha concluso Re David -. Dobbiamo unificare le lotte, siamo dentro uno sciopero unitario e, siccome noi metalmeccanici ci diciamo sempre la verità, diciamo che l'unità di questo sciopero è una conquista per tutti noi. Sappiamo che non è sempre così, che è difficile, che in Fca non siamo uniti, ma che siamo uniti nel rivendicare tutti insieme un tavolo sull'automotive che metta al centro i 200 mila posti di lavoro a rischio in tutto il settore".