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Sono quattromila i lavoratori e le lavoratrici che da marzo non hanno più un lavoro a seguito dell’esclusione dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro nelle scuole italiane. È questo il drammatico epilogo della due giorni di trattativa al ministero del Lavoro per esaminare e cercare soluzioni alternative ai licenziamento, una conclusione drammatica per un intero Paese che riscontra il fallimento di una vertenza tra le più gravi, per numero di famiglie coinvolte, vissute negli ultimi anni.
Per i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti non è stata una situazione di crisi o la mancanza di lavoro a determinare i licenziamenti, ma una scelta precisa del Miur e del governo. “Di fatto – si legge in una nota della Filcams – non è stato avviato alcun confronto di merito per una precisa volontà del governo, sordo alla richiesta di farsi carico complessivamente della vertenza come le organizzazioni sindacali chiedono da mesi; del Miur che non si è interessato concretamente a trovare soluzioni anche per i quattromila lavoratori che da anni sono impegnati nelle scuole e ha abbandonato la riunione; delle imprese, che da irresponsabili hanno interrotto un confronto volto a ricercare ogni possibile soluzione per tutti i soggetti coinvolti che andassero oltre il proprio esclusivo interesse economico; dal ministero del Lavoro che ha dichiarato di non avere soluzioni immediate e concrete da proporre”.
“Nonostante le numerose richieste reiterate a più riprese – aggiunge il sindacato – il governo non ha pensato, o voluto pensare, ad affrontare in tempo utile tale condizione, e le nostre richieste di costruire un percorso di sostegno e di prospettiva per quattromila persone non hanno avuto risposte. Si è scritta un’altra brutta pagina per il mondo del lavoro, dove sempre più spesso, per la mancanza di assunzione di responsabilità della politica e delle imprese, si sacrificano la dignità e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori”. A questa condizione le organizzazioni sindacali rispondono che “nessuno può sottrarsi dalla responsabilità e metteranno in campo le iniziative necessarie fino a quando non saranno trovate le soluzioni per dare continuità occupazionale e di reddito a tutti”.