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“Giovedì 29 febbraio alcuni lavoratori di Qf (ex Gkn) sono saliti su un lampione dell'elettrificazione pubblica per urlare la loro rabbia contro il silenzio assordante del ministero delle Imprese e dell'azienda intorno alla loro vertenza”. A dirlo sono Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil) e Stefano Angelini (Fiom Cgil Firenze), rimarcando che l’iniziativa è “da ricondurre all'irresponsabilità sociale di Qf che, a un giorno dal termine ultimo dei 60 giorni, previsti dalla legge 234, non ha ancora presentato un piano sociale per agganciare un ammortizzatore”.
La Fiom ricorda che “assieme alla nostra Rsu e ai soggetti istituzionali territoriali e nazionali nel gennaio 2022 con Qf abbiamo sottoscritto un accordo che doveva portare alla reindustrializzazione del sito, e che a dicembre 2023 il Tribunale di Firenze, su ricorso per atteggiamento antisindacale da noi presentato, ha imposto all'azienda di ricorrere all'applicazione della legge 234 che prevede l'obbligo di presentare un piano industriale e di impatto sociale proprio verso il Mimit”.
Lodi e Angelini ritengono “grave che, in barba a una sentenza di un Tribunale della Repubblica e a un accordo sottoscritto presso quel ministero, lo stesso faccia finta di niente quando invece ne è responsabile insieme all'azienda, lasciando nella disperazione 180 lavoratori che da oltre due mesi non riscuotono il salario. Il Paese reale è questo, in troppi fanno finta di non vederlo”.
In conclusione, i due dirigenti Fiom sollecitano nuovamente “il presidente della Regione Toscana, il sindaco della Città metropolitana, il sindaco di Campi Bisenzio e tutti i parlamentari eletti nel territorio a farsi carico di una richiesta di incontro urgente presso il ministero delle Imprese”.