Sono “gravi” i giudizi espressi da parte di Anip Confindustria sul provvedimento legislativo che prevede l’internalizzazione. A dirlo sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil a nome dei lavoratori occupati negli appalti di servizi di pulizia, ausiliariato e di ripristino del decoro.
In più di un articolo, uscito dopo la conferenza stampa dell'8 gennaio scorso, infatti, vengono riportate in virgolettato le parole del presidente Lorenzo Mattioli nei confronti dei lavoratori, che vengono descritti come “gente dal bassissimo profilo etico e culturale, che non si impegna a lavorare quando si trova in uno stato di precarietà, figurarsi quando poi viene stabilizzata” o “perché gli Lsu, che già non lavoravano prima alle dipendenze delle aziende, una volta assunti diventeranno dei completi fannulloni”.
“Certo - affermano i sindacati -, è comprensibile che perdere appalti che hanno reso negli anni centinaia di milioni di fatturato alle imprese possa, per la categoria che li rappresenta, essere oggetto di giudizi negativi sulla scelta compiuta dallo Stato, ma non è consentito a nessuno che per fare la difesa d’ufficio si insultino le lavoratrici e i lavoratori”.
I sindacati ricordano poi ”l’egregio” lavoro svolto dalle imprese negli appalti presso le scuole, che ha visto, “per lunghi periodi e a tutt’oggi, gli addetti prestare la propria attività senza percepire lo stipendio o ricevendolo sistematicamente in grave ritardo, e sotto il ricatto della riduzione degli orari. Ma anche con decurtazione di ferie e permessi per sopperire ai periodi di inattività per incapacità organizzative delle aziende e “il passaggio da una impresa ad altra per commissariamenti, fallimenti, revoche dei contratti di appalto, ecc”.
Sono quindi “falsi e tendenziosi - concludono Filcams, Fisascat e Uiltrasporti - i giudizi espressi nei confronti dei lavoratori e dunque rigettiamo con grande sdegno le affermazioni fatte dal presidente Anip Confindustria”.