"Ieri i lavoratori del servizio di pulizia e sanificazione presso i locali delle Inps regionali hanno scioperato per l’intera giornata, manifestando sotto la direzione generale dell’ente. Dussman Service, subentrata a Manitalidea nel cambio appalto del 30 settembre scorso, ha effettuato il 60% di tagli sui parametri orari e di conseguenza sulle retribuzioni". Ne dà notizia la Filcams Cgil di Roma e Lazio.

"Oltre al disagio causato dalla Dussman ai lavoratori e alle loro famiglie – prosegue il sindacato –, tale situazione potrebbe mettere a rischio la qualità di un servizio primario per la sicurezza igienica dell’utenza. Il paradosso è che esce da questo importante appalto una società che non pagava gli stipendi da mesi (Manitalidea) e oggi, dopo una lunga battaglia sindacale, ne subentra un'altra che pagherà sicuramente gli stipendi, ma con un drastico taglio sulle ore e sui salari".

Ieri dopo il presidio, i sindacalisti sono stati ricevuti dal dirigente dell’Inps, che si è impegnato a convocare la Dussman "al fine di far rispettare integralmente quanto previsto dal capitolato. Siamo convinti – prosegue la nota – che l'Inps farà tutto il possibile per garantire una soluzione positiva della vertenza considerando l’importanza dell’appalto".

Inoltre, "durante il presidio ci è stato comunicato che l’azienda ha sostituito i lavoratori in sciopero. Questo, se confermato si configura come un atto gravissimo che lede il diritto di sciopero previsto dall’art. 40 della Costituzione. Se la sostituzione delle lavoratrici e dei lavoratori trovasse conferma – conclude la Filcams – attiveremo tutti gli strumenti legali e di lotta sindacale a difesa dei diritti di tutti gli addetti coinvolti nella vertenza".

“E' fondamentale che l'Inps si assuma le proprie responsabilità e che non porti le lavoratrici e i lavoratori a condizioni economiche al limite della povertà". Così, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola. "Gli addetti e le addette coinvolti negli appalti Inps meritano rispetto, parametri orari dignitosi e stipendi che consentano di vivere. Non si può continuare a essere poveri pur lavorando”.