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Nessuno resti escluso: è questo lo slogan scelto dalle organizzazioni sindacali rispetto al "giusto e importante" processo di internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e mantenimento del decoro nelle scuole statali italiane, previsto dal 1° gennaio 2020. A pochi giorni dalla mobilitazione e da un partecipato sciopero nazionale, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti rilanciano sulla necessità di definire una soluzione per la continuità occupazionale di tutti i 16 mila addetti ex Lsu e appalti storici coinvolti.
La bozza di decreto interministeriale che, ad oggi, prevede 11.236 assunzioni dirette, paventa una perdita occupazionale di 4.783 lavoratori. "Una situazione inaccettabile per noi, che rivendichiamo una gestione coordinata della vertenza attraverso l’attivazione di una cabina di regia, che coinvolga perlomeno i ministeri dell’Istruzione, del Lavoro e dell’Economia, al fine di garantire la contestualità degli interventi utili alla piena occupazione di tutti i lavoratori coinvolti", affermano le tre sigle di categoria.
"Dire che con questa manovra si risparmiano 170 milioni, fino ad oggi utilizzati per dare un lavoro e un salario ai 16 mila lavoratori impiegati, significa avallare quasi 5 mila licenziamenti. Situazione che contrasteremo con tutte le iniziative necessarie", continuano i sindacati.
"Sollecitiamo l'attivazione del tavolo di confronto e interventi integrativi finalizzati a una gestione flessibile del processo di internalizzazione, che dovrà avere i caratteri dell’inclusività e dell’adeguatezza degli strumenti e delle risorse per confermare a tutte le lavoratrici e lavoratori un posto di lavoro e un reddito anche dopo il 1 gennaio 2020", concludono le organizzazioni sindacali.