L’internalizzazione dei lavoratori degli appalti di pulizia delle scuole taglia fuori 50 dei 273 lavoratori del settore in Sardegna: è il preoccupante risultato emerso al tavolo con i ministri del Lavoro e del Miur che venerdì scorso si è concluso senza alcun impegno verso 4.000 lavoratori, fra cui i 50 sardi, esclusi dal processo d'internalizzazione attuato dal Miur.
“Siamo preoccupati per l’atteggiamento del ministero che non mostra responsabilità verso una regione fortemente disagiata come la nostra – ha affermato Nella Milazzo, segretaria Filcams Sardegna –. Non è comprensibile come sia possibile che fino al 28 febbraio fossero necessari tutti gli operatori oggi al lavoro, mentre dal 1° marzo, data del passaggio del servizio in appalto alla gestione diretta del ministero, vengano dichiarati gli esuberi”.
Queste, le ragioni per cui il sindacato chiede alla Regione di sollecitare un nuovo confronto con i ministeri, così come chiesto dalle categorie a livello nazionale. La richiesta, rivolta anche al governo, è che si trovino soluzioni, strumenti e risorse per garantire continuità occupazionale e di reddito a tutti i lavoratori.
“Non è accettabile – conclude la dirigente sindacale – che il ministero scelga la strada dell’internalizzazione del servizio, peraltro condivisa dalle organizzazioni sindacali, e la attui tagliando i posti di lavoro”.