Alta adesione oggi (martedì 15 ottobre) allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti delle pulizie delle scuole statali, che sono in attesa del decreto ministeriale che definirà le modalità e i numeri delle assunzioni a partire dal 1° gennaio 2020. Il presidio a piazza Montecitorio, organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti ha visto la partecipazione di tantissimi lavoratori provenienti da tutta Italia e arrivati a Roma per reclamare a gran voce i loro diritti.

Nessuno resti escluso”, è questo il messaggio che la piazza vuole mandare al governo: “Siamo favorevoli al decreto di internalizzazioni e ne attendiamo la definizione, ma vogliamo che tutti i lavoratori vengano coinvolti nel piano di assunzione”, affermano i sindacati che, dopo l’incontro al ministero della scorsa settimana, hanno confermato lo sciopero per mantenere alta l’attenzione sul tema.

Le imprese hanno aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 16.000 lavoratori e il governo e la politica devono intervenire: non è accettabile che un percorso che può mettere fine ad anni di difficoltà si concluda con la perdita di posti di lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori. “Confermiamo la disponibilità a trovare soluzioni per tutti”, affermano le organizzazioni sindacali di categoria, “nel segno della solidarietà e dell’inclusione e che rappresentino una risposta complessiva al tema della precarietà, per non dividere e contrapporre i lavoratori”.

La vertenza

Le sigle chiedono “il rispetto dei tempi previsti dalla legge di bilancio sulla stabilizzazione del servizio e la continuità occupazionale per tutti i lavoratori, anche a fronte dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo comunicate dalle imprese del settore affidatarie ed esecutrici degli appalti nell'ambito della Convenzione Consip Scuole”.

L’internalizzazione dei servizi è stata al centro dell’incontro tra governo e sindacati che si è tenuto giovedì 10 ottobre a Roma, presso la sede del ministero dell'Istruzione. Il vertice era stato richiesto da Cgil, Cisl e Uil, al fine di ottenere garanzie e certezze circa la tutela occupazionale e di reddito dei lavoratori e, al tempo stesso, conoscere i contenuti del decreto attuativo della legge di bilancio 2020. In quell’occasione il governo (rappresentato dal sottosegretario Giuseppe De Cristofaro e dal capo di gabinetto Luigi Fiorentino) ha precisato che non ci sarà più il colloquio per l’assunzione nelle procedure selettive e che i tempi di attuazione previsti dalla legge saranno rispettati.

Questo è certamente un fatto positivo, ottenuto grazie alle richieste ripetutamente avanzate dal sindacato. Nei loro interventi, i confederali hanno ribadito la necessità di una gestione coordinata della vertenza fra ministero dell’Istruzione, dell’Economia e del Lavoro, al fine di garantire la contestualità degli interventi utili alla piena occupazione dei lavoratori coinvolti. In tal senso, Cgil, Cisl e Uil hanno riproposto alcuni interventi integrativi finalizzati a una gestione flessibile del processo, che dovrà avere i caratteri dell’inclusività e dell’adeguatezza degli strumenti e delle risorse.