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"Siamo in presenza di un testo che non garantisce le necessarie misure di rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche. Serve subito un Piano straordinario di assunzioni, altrimenti per la pubblica amministrazione sarà il collasso”. Così in una nota Cgil e Funzione Pubblica Cgil commentano il decreto Pubblica amministrazione approvato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
“Nel merito, giudichiamo negativamente la decisione del governo di sottoporre a ulteriori forme discrezionali e potenzialmente discriminatorie di selezione per la stabilizzazione del personale degli enti locali, nonché la scelta di permettere alle Arpa di assumere personale di tutti i profili solo a tempo determinato. Inoltre – si legge nella nota - non è affrontato sufficientemente il rischio che le amministrazioni coinvolte dai progetti Pnrr non vedano soluzioni né per risolvere l’ormai noto fenomeno delle rinunce degli assunti a tempo determinato né per risolvere i problemi che si stanno registrando e che potrebbero determinare il potenziale fallimento, dalla incapacità di selezionare progetti utili al paese al potenziamento delle strutture tecniche per accelerare rendicontazioni e gare. Cgil e Funzione Pubblica Cgil hanno stimato un fabbisogno di 180.000 unità di personale nei prossimi anni basandosi sui dati del conto annuale e dei piani dei fabbisogni solo per il comparto funzioni centrali (ministeri, agenzie ed enti previdenziali) in cui l’età media è di 54 anni nel comparto”.
“Siamo ancor più preoccupati avendo visto i saldi di finanza pubblica nel Def 2023 da cui si evince chiaramente che non ci sono risorse per garantire né il potenziamento e il miglioramento dei servizi pubblici, né il rinnovo del contratto dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Altro che miglioramento della capacità amministrativa, il Governo si sta assumendo la responsabilità del fallimento della macchina che lui stesso gestisce, non staremo fermi considerato oltretutto che il ministro Zangrillo ignora completamente il sindacato. A partire dal 6, 13 e 20 maggio saremo nelle piazze per manifestare il nostro dissenso, ma la battaglia per una Pa migliore, valorizzando chi ci lavora e dando risposte ai cittadini in tempi ragionevoli, è per noi una priorità irrinunciabile”, concludono Cgil e Fp Cgil.