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Cinquantaquattro condanne, 609 anni di carceri, 24 assoluzioni. Questo il bilancio numerico del processo arrivato a sentenza ieri e cominciato con l’inchiesta Stige partita nel 2018. La cosca di ‘ndrangheta Maricola Farao di Cirò, secondo gli inquirenti e confermato dalla sentenza del tribunale di Crotone, aveva infiltrato il tessuto economico e politico del territorio crotonese. Il risultato “politico culturale” del deliberato è che anche in terra calabra si può costruire legalità e la giustizia è in grado di fare il proprio corso. La Cgil si era presentata parte civile, la sentenza le riconosce il danno subito e la investe di una grande resposabilità: è il sindacato che ha fatto e continua a fare della lotta alla criminalità organizzata e alla costruzione della legalità un impegno prioritario
“Soddisfazione ma soprattutto un incoraggiamento a continuare e a consolidare l'opera che ormai da anni abbiamo intrapreso nella costituzione di parte civile nei processi di mafia e di corruzione. Il fatto che, oltre alle condanne, il Tribunale riconosca esplicitamente il danno subito dalla Cgil come conseguenza dell’azione mafiosa dimostra una volta di più quanto sia importante la nostra azione di tutela del mondo del lavoro”. Con queste considerazioni il confederale della Cgil Giuseppe Massafra e il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato hanno salutato la sentenza.“Le mafie - proseguono i dirigenti sindacali - rappresentano un vero e proprio cappio al collo che impedisce al nostro Paese di progettare il proprio futuro nell'ambito di una prospettiva di sviluppo e di legalità, a partire dalle condizioni di lavoro. Ringraziamo quindi le forze dell'ordine e la Magistratura per il lavoro prezioso che stanno svolgendo e - aggiungono - a loro come a tutte le istituzioni diciamo che la Cgil è al loro fianco in questa battaglia democratica e di libertà. Inoltre - concludono Massafra e Sposato - rivolgiamo un ringraziamento alle nostre strutture, la Cgil nazionale e la Cgil Calabria, e agli avvocati che si sono impegnati con tanta convinzione”.