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Sono praticamente tutti davanti alla fabbrica, i lavoratori e le lavoratrici della Fortes di Baldichieri d’Asti. Protestano a gran voce perché nelle pieghe dell’ennesimo passaggio di proprietà vedono ridursi, ancora una volta, salario, diritti e posti di lavoro.
I 125 operai macellano ogni settimana 7 mila capi di suini e si prospetta di arrivare a 10.500. Un lavoro molto faticoso, che si svolge in condizioni ambientali facilmente immaginabili: per farlo ci vogliono addetti esperti, con professionalità acquisite negli anni. Eppure si trovano di fronte a quest’ennesima lesione dei loro diritti, tale da ipotecare il loro stesso futuro.
Un passo indietro: giovedì 3 agosto l’ultimo incontro tra i sindacati, la Rsu e i rappresentanti delle società Fortes e il gruppo Cm per il passaggio degli addetti. Con la richiesta, da parte delle due società, di far sottoscrivere a tutti i lavoratori, oggi dipendenti Fortes inquadrati come artigiani, un accordo di rinuncia a qualsiasi titolo e qualsiasi pretesa nei confronti dei soggetti coinvolti nelle diverse procedure di affitto, ossia Officine del lavoro (in liquidazione), Fortes, Al.pi (proprietaria dell’attività) e il Gruppo Cm, interessato all’acquisto.
I dipendenti hanno detto basta, e stamattina (lunedì 7 agosto) hanno manifestato il loro dissenso davanti allo stabilimento. “L’ennesimo passaggio societario, oltre a portare con sé una riduzione di stipendio lascerà molti lavoratori a casa”, spiega Letizia Capparelli, segretaria generale Flai Cgil Asti: “Gli operai verrebbero licenziati da Fortes e poi riassunti dal Gruppo Cm attraverso un ipotetico accordo sindacale che prevede ulteriori rinunce, oltre a una riduzione del personale: da 125 ne verrebbero assunti solo 102”.
Ma non solo. “I dipendenti restanti - rimarca la Flai Cgil - dovrebbero accettare una risoluzione consensuale del contratto attuale per poi vedersi applicato quello dei lavoratori agricoli, anziché il contratto dell’industria alimentare che Fortes si era impegnata ad applicare”. Se non ci saranno sviluppi positivi nella vertenza, si annunciano fin d’ora ulteriori mobilitazioni.