Lavoratori in presidio, venerdì 28 marzo, in concomitanza con la presentazione a Milano del Piano industriale della “nuova” Unipol, forte dei risultati economici costruiti con l’impegno di chi ogni giorno ci lavora. La mobilitazione è organizzata dalle rappresentanze sindacali del gruppo Unipol di Fisac Cgil, First Cisl, Snfia e Uilca Uil per sollecitare la società assicurativa e bancaria a realizzare obiettivi strategici – che i sindacati non conoscono – che debbano necessariamente “tenere al centro il capitale umano presente in azienda, da troppo tempo ormai inascoltato e insoddisfatto”.

“E non bastano gli inviti alla diretta streaming arrivati nelle caselle postali dei dipendenti a colmare questa esigenza di attenzione. Ci vuole sostanza – scrivono in un comunicato –. Un Piano che si preannuncia importante e innovativo non può continuare a basarsi su una rigida organizzazione del lavoro ottocentesca e tanto meno su relazioni industriali autoritarie, non equilibrate ed inefficaci”.

I sindacati ricordano “a gran voce e non silenziati in streaming” che per affrontare il futuro è necessario recuperare dal passato, oltre che il nome della compagnia, anche il forte legame con la propria base sociale e i valori sbandierati.

I principali presìdi avranno luogo a Milano presso la torre Unipol di via Castiglioni, a Bologna in via Stalingrado, a Torino in corso Galilei, a Genova presso la sede Siat in via V Dicembre, nonché in altre sedi del gruppo in tutta Italia, attraverso la convocazione di assemblee di tre ore per favorire la più ampia e significativa partecipazione.

I sindacati indicano quindi una serie di fronti per i quali è il momento di dare un segnale forte: “il rispetto e le buone prassi che vengono meno nel dialogo sociale e nelle relazioni industriali; la disattenzione rispetto ai bisogni e al percorso delle persone; la conciliazione dei tempi vita e lavoro, miraggio da sempre; i risultati economici importanti costruiti e non condivisi e la sostenibilità non solo a parole”.

“Le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Unipol – concludono – reclamano un ruolo da protagonisti, a tutela della propria dignità e della professionalità acquisita. Il sindacato, come sempre, sta dalla parte di chi lavora”.