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Sciopero nazionale venerdì 10 settembre dei lavoratori somministrati (ex interinali) in Poste Italiane. A proclamare lo stop sono Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil; previsto anche un sit-in a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, con appuntamento alle ore 10. La vertenza coinvolge oltre 400 autisti in somministrazione, in stato di agitazione dal 24 giugno. “Dal 2 luglio è in corso il blocco degli straordinari, il 24 luglio c’è stata una prima giornata di sciopero nazionale, con presìdi presso la sede nazionale di Poste e del dicastero”, spiegano i sindacati: “Il 4 agosto un incontro al ministero tra le parti e l'impegno, poi disatteso, sulla convocazione di un successivo appuntamento”.
A oggi, denunciano le tre organizzazioni, “non vi sono segnali di apertura di una trattativa, nonostante gli impegni presi con il ministero dello Sviluppo economico. Parallelamente è iniziato un percorso di sostituzione dei lavoratori in somministrazione con esternalizzazioni diffuse. Non sono state rinnovate le missioni per coloro che erano in scadenza nonostante le varie deroghe, volte a garantire la continuità occupazionale, contenute nella normativa emergenziale”.
I sindacati rilevano che “la strategia di Poste, se confermata, appare chiara: sostituire lavoratori somministrati, professionalmente formati, tutelati dai contratti collettivi nazionali e garantiti nella parità di trattamento rispetto ai dipendenti diretti di Poste, con altri lavoratori, gestiti da appaltatori, con meno tutele e con salari molto più contenuti, abbattendo in questo modo il costo del lavoro e la qualità del servizio”.
Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil ritengono “inaccettabile che, a fronte di mobilitazioni e delle rassicurazioni ricevute dallo stesso ministero nell’incontro del 4 agosto scorso, circa lìapertura di un tavolo di confronto con Poste Italiane, e dell’evidente situazione di precarietà di vita e di lavoro di centinaia di persone, Poste non apra un confronto e si trinceri dietro a letture e interpretazioni fantasiose delle norme, mentre abbatte diritti e tutele delle persone, licenziando di fatto alcuni e sfruttando altri”.