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“Siamo di fronte a una vertenza infinita che si trascina da quasi un decennio, con i lavoratori in presidio permanente da cinque anni, con la continua e sempre più complicata gestione degli ammortizzatori in deroga e con l'incertezza che ancora oggi sembra dominare le sorti dell'ex Alcoa. La nuova compagine societaria composta da Sider Alloys, 20% Invitalia, 5% azionariato dei lavoratori, è in attesa dei decreti attuativi di ripartizione delle risorse del fondo per la riduzione dei prezzi dell'energia (decreto crescita) e soprattutto di una soluzione strutturale al tema dei costi energetici". Lo dichiara in una nota Gianni Venturi, segretario nazionale Fiom Cgil, responsabile siderurgia.
"In assenza di un quadro di riferimento, sufficientemente delineato, restano sostanzialmente fermi i lavori di revamping dell'impianto di Portovesme, che slittano ulteriormente i tempi di una possibile ripresa delle produzioni di alluminio primario con il reinserimento dei circa 400 lavoratori. Nel corso dell'incontro con l'ad Mannina, abbiamo ribadito il nostro impegno a dare centralità alla vertenza ex Alcoa nel confronto col governo e col ministro dello Sviluppo economico, che deve garantire continuità a scelte e impegni precedentemente assunti e nel contempo imprimere una svolta decisiva al nodo irrisolto dei costi energetici per l'insieme della filiera dell'alluminio a Portovesme”, conclude Venturi.