Sciopero a oltranza per gli addetti della Nuova Compagnia Lavoratori Portuali di Venezia (Nclp), proclamato dalle sigle confederali dei trasporti: Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Veneto, guidati dai rispettivi segretari, Federica Vedova, Marino De Terlizzi e Andrea D'Addio. 

La protesta è stata decisa nel corso dell’assemblea che ha ritenuto le precisazioni rese dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale insufficienti a rassicurare e a garantire la piena applicazione delle linee guida condivise con i sindacati nel luglio del 2023.

“C’era molta aspettativa rispetto ai contenuti e alla qualità del bando che ha richiesto diversi anni di gestazione, molti incontri tra le parti sociali e l’Autorità di Sistema Portuale, a volte anche tesi, e numerose iniziative di protesta”, si legge nel comunicato unitario con cui i sindacati hanno dato la notizia dello sciopero.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Veneto contestano “la mancanza di chiarezza rispetto ai punti qualificanti di quelle linee guida condivise come la clausola sociale. Ma sono stati resi di difficile interpretazione e fumosi –continua la nota – anche tutti gli elementi che riguardano le normali relazioni sindacali in ambito lavorativo come, ad esempio, l’applicazione della contrattazione di primo e secondo livello a salvaguardia dei livelli reddituali”.

Per questo i lavoratori hanno deciso di restare “in assemblea permanente nei locali della Nuova Compagnia Lavoratori Portuali di Venezia, in attesa che l’Autorità ritiri il bando, auspicando anche le dimissioni dei vertici dell’Autorità stessa, nell’interesse del Porto di Venezia”.