“Da Genova a Palermo contro l'autoproduzione, per la difesa del lavoro portuale. Questo è stato lo slogan che ha riunito a Napoli, a supporto dello sciopero dei lavoratori della Compagnia, centinaia di portuali da tutta Italia”. È quanto sottolinea, in una nota, Vita Convertino, della segreteria regionale Filt Cgil Campania Porti e Marittimi. “La vertenza, di fatto – afferma Convertino – si colloca tra le iniziative di contrasto all'autoproduzione, dalle quali è scaturito già uno sciopero nazionale dei portuali e dei marittimi nel maggio dello scorso anno. In assenza di un'inversione di marcia da parte delle società armatoriali, in assenza delle Autorità di sistema che rinunciano alla loro funzione di governance e regolazione del mercato del lavoro portuale, saranno proclamate ulteriori iniziative di lotta”. “Chi con ricatti e provocazioni mette in discussione i livelli occupazionali della Compagnia portuale, ponendo a rischio la tenuta del sistema portuale, si dovrà assumere la responsabilità della rottura della pace sociale del porto di Napoli e di tutti gli altri porti”. La mobilitazione di oggi ha raccolto la solidarietà del sindacato europeo e mondiale della categoria e messaggi dall'Australia, dall'Indonesia, da Rotterdam. “Questo – conclude Convertino – è un evento che segnerà la storia dei portuali italiani e del porto di Napoli ed è solo l'inizio di un percorso che ci vedrà vigili per riportare il lavoro portuale nel'alveo dei diritti e della dignità”.
Porti, uno sciopero per restituire diritti e dignità
La posizione della Filt Cgil
13 marzo 2019 • 16:28