“Le parole di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, pronunciate durante la Festa nazionale dell’Unità, risuonano con forza nel comparto sicurezza. Anche noi, lavoratrici e lavoratori in divisa, siamo poveri lavorando. Siamo sotto organico da anni, con un contratto di lavoro scaduto da quasi mille giorni, e siamo costretti a operare in condizioni di grande difficoltà”. Così Pietro Colapietro, segretario generale del SIlp Cgil, commenta la situazione dei poliziotti italiani.

E lancia un appello accorato al governo: “Il grido di Landini è un grido universale, che deve arrivare anche a chi decide le nostre sorti. La sicurezza del Paese non può essere affidata a lavoratori sottopagati e demotivati, costretti a lavorare in condizioni di precarietà e stress. Chiediamo all’esecutivo targato Giorgia Meloni di passare dai proclami ai fatti, con la sottoscrizione di un nuovo contratto che riconosca il nostro valore e ci dia la possibilità di svolgere il nostro compito con dignità e sicurezza”.

"Il Silp Cgil - conclude Colapietro - non si stancherà di lottare per il riconoscimento dei diritti e delle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato. Siamo pronti a dare battaglia per un futuro migliore, in cui la dignità e il valore del lavoro siano finalmente riconosciuti a tutti i lavoratori, anche a quelli in divisa”.