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"Abbiamo letto in questi giorni, ancora una volta, dichiarazioni roboanti di esponenti del governo che parlano di nuovi decreti sicurezza a settembre con solito annuncio dell'aumento delle risorse e degli organici delle forze di polizia. Parole, parole, parole. Il dato vero è che il comparto sicurezza è al collasso, che molte questure e comandi provinciali dei Carabinieri fanno fatica a gestire servizi e impieghi, che nell'ultimo anno i nuovi arrivi di personale non hanno compensato i pensionamenti e che nel 2024, a meno che il governo non investa cifre che la stessa premier Meloni pare escludere quando parla di una 'manovra prudente', la situazione non potrà che peggiorare". Lo afferma Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.
"Le donne e gli uomini delle forze di polizia - ha detto Colapietro - hanno vissuto un mese di agosto molto intenso, sono stati impegnati tantissimo sul fronte della criminalità e dell'immigrazione, hanno patito la carenza di personale accentuata dalle ferie estive a cui molti operatori hanno dovuto rinunciare per garantire i servizi. Continuano a trattarci da servi, non da servitori dello Stato. Non da lavoratrici e lavoratori quali siamo. E che rischiano la vita ogni giorno. Al governo voglio solo ricordare che il contratto di lavoro delle forze di polizia è scaduto da 605 giorni e che i nostri dirigenti attendono da 2066 giorni di sottoscrivere il loro primo contratto. Questi sono i fatti. Tutto il resto sono chiacchiere".