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Presidio nazionale a Roma giovedì 10 giugno della polizia penitenziaria, con appuntamento alle ore 11 nei pressi del ministero della Giustizia. Tre le richieste avanzate dalla Fp Cgil: assumere almeno 7 mila agenti nei prossimi due anni; tutelare i lavoratori dalle aggressioni e dai rischi di burn out; garantire con il rinnovo più salario, più diritti e più tutele.
“Sulle assunzioni la situazione, già critica prima della pandemia, è diventata insostenibile: tra croniche carenze di organico e prossimi pensionamenti, nei prossimi due anni servono almeno 7 mila assunzioni”, spiega il sindacato: “Le criticità delle attuali carenze di organico si sono acuite in pandemia con le assenze dovute ai contagi da Covid tra gli agenti e le conseguenti misure di isolamento. Questo ha determinato la fatica per un poliziotto penitenziario di ricoprire più posti di servizio nello stesso turno e a lavorare fino a 16 ore al giorno, senza poter fruire dei diritti soggettivi”.
Nello stesso sono cresciute in maniera preoccupante le aggressioni nei confronti del personale, a “dimostrazione di un evidente problema nell'attuale organizzazione del lavoro e concausa di un forte stress tra i poliziotti penitenziari, con un aumento anche dei casi di burn out”. Gli agenti, conclude la Fp Cgil, sono ancora in attesa del “rinnovo del contratto di lavoro, per cui abbiamo chiesto un ulteriore stanziamento di risorse, e della possibilità di poter aderire ai fondi di previdenza complementare”.