“Siamo stati informati delle iniziative del governo: non c’è un tavolo di merito per discutere le questioni, a partire dall'esigenza di rappresentare il mondo del lavoro”. Così il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, al termine dell'incontro tra esecutivo e parti sociali sulla politica industriale europea.

“Siamo in grande difficoltà nel sistema industriale del nostro Paese – spiega il sindacalista -: abbiamo dati che certificano un arretramento da mesi, purtroppo ci sono tanti lavoratori che vivono in cassa integrazione e aziende che non hanno alcuna prospettiva”.

La convocazione di oggi, però, era per illustrare un progetto che verrà presentato in sede europea. “Noi – aggiunge Gesmundo -vorremmo capire prima di tutto a che punto è la discussione sul piano industriale per l'Italia”. 

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Nello specifico, “vorremmo sapere qual è il punto di vista del governo rispetto all’occupazione, cosa significa transizione digitale ed energetica, cosa significa progetto europeo rapportato all’occupazione di lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese, uomini e donne che attraversano una grave condizione di disagio. Questa la nostra preoccupazione principale”. 

Una battuta quindi sul Green Deal: “Allungare i tempi non è la soluzione. La soluzione è affrontare il tema in modo molto determinato, con l’obiettivo di recuperare il tempo perduto”. 

Insieme alla transizione poi imprescindibile è il nodo del cambiamento tecnologico: “In Italia non perdiamo competitività soltanto perché non abbiamo affrontato per tempo le transizioni, ma perché il settore industriale non ha avuto una visione strategica complessiva: le politiche industriali di un governo devono servire proprio a questo”, conclude.