E’ il segretario nazionale della Filcams Cgil, Fabrizio Russo a lanciare un vero e proprio allarme, la filiera del turismo è tra quelle più colpite dal distanziamento sociale e dal divieto di spostamenti necessari a salvaguardare la salute dei cittadini. Il nostro Paese fonda una parte importante della propria economia sull’accoglienza e sulle risorse naturali, paesaggistiche e culturali. Oggi non è possibile spostarsi all’interno dell’Italia, e non è possibile arrivare dall’estero, è quindi davvero difficile prevedere una ripresa del settore nel breve periodo e i numeri sono davvero impietosi: continua ad essere sospesa l’attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator (70mila lavoratori); continua ad essere inattiva parte rilevante degli alberghi e delle strutture ricettive (300mila lavoratori); stanno ripartendo, non senza difficoltà e limitazioni, i pubblici esercizi e la ristorazione (1milione lavoratori), mentre riapriranno al pubblico dal 18 maggio i poli museali e i luoghi di cultura, anche in questa circostanza gradualmente e secondo condizioni ancora da approfondire; come del resto sono ancora da definire i termini di riavvio per quanto attiene concessioni – balneari e termali, portualità turistica, impianti di risalita – (100mila lavoratori) e sale bingo (10mila lavoratori).
“Per quanto ci riguarda”, sostiene Russo, “è necessario che vengano adottate, anche attraverso il previsto iter di conversione del Decreto Legge Rilancio appena varato dal Consiglio dei Ministri, misure che consentano di salvaguardare occupazione ed imprese in un settore strategico per l’intera nostra economia ; le ulteriori nove settimane di ricorso agli ammortizzatori possono essere considerate soltanto una prima misura parziale; è necessario garantire continuità reddituale per i quasi due milioni di lavoratori del settore almeno per un arco temporale coerente con le previsioni di ripresa”.
“Avremo modo di valutare le nuove procedure previste per l’erogazione dell’ammortizzatori, visti i gravi ritardi che si sono verificati negli scorsi mesi”, continua il Segretario della Filcams, “ferma restando la necessità di prevedere misure adeguate per i tanti precari del settore, lavoratori stagionali, intermittenti o che prestano attività nei servizi terziarizzati, esternalizzati e in appalto.”
Per la Filcams, proprio in considerazione del riavvio, pur graduale, di parte delle attività del settore è indispensabile assicurare con immediatezza condizioni di salute e sicurezza per gli addetti. In tal senso sono stati avviati confronti, anche in sedi istituzionali, con Associazioni datoriali ed imprese per l’attivazione dei Comitati e la definizione di Protocolli in coerenza con il Protocollo sottoscritto il 14 marzo 2020 ed aggiornato lo scorso 24 aprile tra Governo e Parti Sociali.