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La Cgil Palermo e la Fp Cgil Palermo giudicano positivamente l'assunzione dei 300 nuovi funzionari che, nell’ambito del Pnrrr, sono stati assunti e destinati alla Corte d'Appello di Palermo (90 unità), al Tribunale di Palermo (175) e al Tribunale di Termini Imerese (38). Ma ritengono fondamentale che il personale assunto negli uffici giudiziari vada inquadrato con contratto a tempo indeterminato, vista la consolidata carenza nelle piante organiche. E che sia da superare il metodo delle assunzioni ed espulsioni e della creazione di nuovo precariato.
I 300 nuovi addetti all'ufficio per il processo, che affiancheranno i giudici coadiuvandoli nello svolgimento delle attività e per lo smaltimento delle cause arretrate, hanno firmato un contratto a tempo determinato per due anni e sette mesi.
“Vediamo con estremo favore l'assunzione di nuovo personale al ministero della Giustizia, con lo scopo di provvedere al riassorbimento dell’enorme mole di cause arretrate che, permanentemente, si accumulano allungando così in modo inaccettabile i tempi con cui la giustizia è in grado di rispondere alla domanda dei cittadini – dichiara Anna Maria Tirreno, segretaria Cgil e Fp Palermo - Ovvia la considerazione che il permanere e l’accrescersi nel tempo degli arretrati dipenda dalla consolidata carenza delle piante organiche sia dei giudici che del personale amministrativo. E' come dire che la velocità con cui il sistema risponde alla domanda di giustizia è sempre inferiore a quella necessaria”.
Secondo il sindacato, il ritardo tra la domanda e l’offerta di giustizia difficilmente si potrà risolvere entro i tempi previsti. “Inoltre – aggiunge la dirigente sindacale -, viene affiancato in tal modo altro personale precario a quello già esistente che, paradossalmente, vedrà la scadenza della propria assunzione in molti casi tra pochi mesi, per coloro che sono stati assunti con scadenza annuale, e successivamente per quelli con scadenza biennale”.
Cgil e Fp ritengono 'senza senso' questa modalità di utilizzo del personale. “Ricorrere continuamente ad assunzioni seguite da espulsioni di lavoratori – prosegue la sindacalista - proprio quando questi hanno acquisito nel frattempo utilissime professionalità, è un metodo da superare definitivamente. E' fondamentale, se si ha veramente a cuore l’efficienza della giustizia, che il personale necessario sia assunto a tempo indeterminato, nella misura obiettivamente necessaria”.