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Al primo posto c’è l’aumento del salario e la difesa del contratto nazionale. Poi la riduzione dell’orario, il contrasto alla precarietà, il rafforzamento della previdenza complementare e l’esigenza di più formazione. Sono questi i principali risultati della grande indagine nazionale (conclusasi venerdì 2 febbraio) realizzata mediante un questionario dalle segreterie di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil per ascoltare i propri iscritti sui temi che caratterizzeranno la piattaforma del nuovo Ccnl Federmeccanica-Assistal che sarà definita entro febbraio.
Per la prima volta nella storia dei metalmeccanici, le tre sigle hanno raccolto il parere dei loro iscritti per renderli partecipi alle scelte contrattuali da assumere e meglio “centrare” le rivendicazioni del nuovo contratto. Un Ccnl che interessa oltre 1,4 milioni di lavoratori presenti in circa 38 mila aziende, e storicamente punto d’innovazione contrattuale e riferimento per le tutele normative e salariali dei lavoratori.
I numeri dell’indagine
La partecipazione al questionario ha interessato circa 90 mila iscritti a Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil. È stata realizzata in una finestra temporale di un mese, esprimendo indicazioni chiare su salario, orario di lavoro, formazione professionale, sanità integrativa, previdenza complementare, inquadramento, mercato del lavoro, salute e sicurezza, relazioni sindacali e industriali.
Il questionario, in particolare, è stato compilato per l'80% da lavoratori e per il 20% da lavoratrici. Il 13% dei partecipanti è risultato avere una età inferiore ai 35 anni, il 46% un'età compresa tra 36 e 50 anni, il 51% una età superiore ai 50 anni.
I principali risultati
Il 97% degli intervistati è consapevole che “la contrattazione nazionale sia uno strumento essenziale per aumentare il salario. Un riconoscimento evidente dell’autorità salariale che il Ccnl rappresenta nel sistema delle relazioni industriali”.
I lavoratori chiedono anche di procedere con innovazioni sulla strada della riduzione degli orari di lavoro (77%) e del contrasto al lavoro precario (93%). Significativo è il riconoscimento anche degli strumenti di welfare introdotti dalla contrattazione collettiva in materia di sanità integrativa: il 61% dei partecipanti “apprezza il ruolo sociale e di sostegno al reddito e alla cura sanitaria garantita dal Fondo Metasalute”.
Forte risulta anche la richiesta di rafforzamento della previdenza complementare (77% degli iscritti), come pure la necessità di maggiore formazione (70%) e del rafforzamento delle relazioni industriali (90%). Importanti indicazioni sono arrivate anche “sul diritto soggettivo alle 24 ore di formazione e sull’accesso ai break formativi per prevenire gli infortuni sul lavoro, strumenti contrattuali che si dimostrano sempre più conosciuti e utilizzati dai metalmeccanici”.
Le risposte arrivate dagli iscritti alle tre organizzazioni, concludono Fiom, Fim e Uilm, danno indicazioni “molto puntuali sulle rivendicazioni da inserire in piattaforma, in una fase caratterizzata da grandi trasformazioni del lavoro, da nuove tensioni geopolitiche e da un’inflazione che continua a erodere il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori”.