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Scatta la protesta contro il licenziamento dei 14 lavoratori di due negozi Pittarosso (nota catena di vendite al dettaglio di calzature) di Palermo. I sindacati si oppongono fermamente, proponendo una serie di soluzioni alternative a salvaguardia dell’occupazione.
Giovedì 11 luglio si è svolto l’incontro tra azienda e sindacati, nel quale la società ha annunciato l’attivazione della procedura di licenziamento collettivo a causa della mancata sostenibilità dei due punti vendita. Il primo (in viale Strasburgo) dovrebbe essere chiuso nella prima metà di settembre 2024, mentre per il secondo (in via Ugo La Malfa) si prevede una chiusura al pubblico per il 3 agosto, durante il quale si procederà a un ridimensionamento dei locali adibiti alla vendita, con il probabile subentro di Ovs (marchio Upim).
“Nell'incontro con l'azienda - spiegano Giuseppe Aiello (segretario generale Filcams Cgil Palermo) e Ida Saja (segretaria generale Uiltucs Uil Sicilia) - abbiamo immediatamente rappresentato la nostra contrarietà ai licenziamenti, proponendo svariati percorsi alternativi e, soprattutto, conservativi, ad esempio i trasferimenti presso altri punti vendita a Palermo”.
I sindacati hanno anche chiesto all'azienda di chiarire la propria posizione rispetto al mantenimento di negozi all'interno del territorio, cui Pittarosso ha risposto dichiarando la propria volontà di rimanere sulla piazza di Palermo.
“Sono già in corso valutazioni di immobili maggiormente performanti - aggiungono Aiello e Saja - e tale condizione permetterebbe la possibilità ai lavoratori oggi in esubero di essere ricollocati con un diritto di precedenza all'assunzione che verrebbe sottoscritto attraverso un accordo sindacale”.
Nei prossimi giorni verranno realizzati momenti di confronto unitari cui prenderanno parte tutti i lavoratori, che “saranno finalizzati a conoscere le varie esigenze e a valutare percorsi che non potranno che avvenire su scelta volontaria e individuale”.
I due esponenti sindacali così concludono: “Non possiamo accettare che come sempre siano i lavoratori del commercio, settore sempre più precario, a perdere posti di lavoro in una terra che offre poche possibilità di ricollocazione. Metteremo in campo tutte le iniziative per la loro tutela”.