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“Lo dico alle Imprese: evitare la confusione di ruoli. Abbiamo sottoscritto centinaia di accordi, sia di sistema con le associazioni datoriali, sia nelle singole aziende, per definire le modalità di ripresa delle attività produttive nel rispetto del Protocollo governo-sindacati del 14 marzo. Tutti accordi che definiscono ‘il come’ si dovrà ripartire e in quali condizioni di sicurezza per i lavoratori. Stiamo sollecitando le aziende a definire intese su aspetti che riguardano le modalità di prestazione: orari, turni, organizzazione del lavoro. E stiamo continuando a fare il nostro mestiere: contrattare”: ha dichiarato stamattina Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, commentando le notizie apparse oggi sui quotidiani relative alla ripresa delle attività produttive non necessarie.
“In questo senso - ha continuato Falcinelli - rinnovare i contratti scaduti rappresenta una opportunità strategica per affrontare con nuovi strumenti l’inedita fase che ci attende e i cambiamenti del modo di lavorare e di produrre. Non spetta a noi decidere ‘il quando’ si ripartirà: questa è una responsabilità del governo e dei Comitati scientifici e tecnici dallo stesso definiti. La decisione è complessa e non riguarda solo come i lavoratori opereranno dentro le fabbriche, ma anche come le persone raggiungeranno il luogo di lavoro, con quali mezzi e con quale sicurezza per la loro salute”.
“A me sembra - ha proseguito -, questa una priorità, tra le tante decisioni, che il Governo sta tardando ad assumere. È almeno un decennio che, come sindacato, rivendichiamo un maggior ruolo dei lavoratori nelle scelte strategiche delle Imprese, in attuazione di quanto previsto dalla nostra Carta Costituzionale. Mi permetto di invitare le Imprese a riflettere su questo aspetto, sul quale hanno sempre negato aperture negoziali, quando ci chiedono come in questo momento un ruolo che non spetta a noi”.
“Certo che sta a cuore anche a noi la ripresa delle attività produttive il prima possibile - ha concluso Falcinelli -, perché attraverso essa passa il futuro del Paese e lo abbiamo dimostrato sottoscrivendo accordi sulla ripartenza quasi ovunque. Ma la nostra responsabilità, al momento, si ferma qui. È il governo che deve urgentemente decidere. E alle Imprese consiglierei di iniziare a pensare ad un nuovo modello di Relazioni Industriali che veda il ruolo dei lavoratori e dei loro rappresentanti in modo strategico per il futuro”.