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Si è svolto questa mattina, giovedì 18 marzo, l’incontro in videoconferenza per il rinnovo del contratto regionale dei circa 400 addetti alla sistemazione idraulico forestale-idraulico agraria della Lombardia. Oltre alle organizzazioni sindacali, rappresentate da Daniele Cavalleri (Fai Cisl), Giancarlo Venturini (Flai Cgil) e Michele Saleri (Uila), erano presenti Roberto Carovigno per Regione Lombardia, Roberto Bettaglio per Ersaf, e Carmelino Puntel, presidente regionale dell'Associazione consorzi forestali.
L’incontro di stamane avrebbe dovuto semplicemente ratificare la pre-intesa, raggiunta giovedì 11 marzo (stabilizzazione della manodopera dei lavoratori a tempo determinato; 100% dell’anticipo di malattia e infortuni; nuova classificazione degli addetti; rivisitazione delle indennità per capi e responsabili di mansione; condivisione preventiva sugli interventi più pesanti e disagiati; riconoscimento degli scatti di anzianità trascorsi dopo 24 mesi di lavoro nella stessa azienda anche se svolti in periodi discontinui), con il consenso di tutte le parti al tavolo della trattativa, con l’impegno a completare nella seduta odierna il solo aspetto economico.
"Con grande sorpresa e disappunto – affermano i rappresentanti sindacali –, abbiamo dovuto invece registrare il voltafaccia del presidente dei Consorzi forestali, che si è reso indisponibile a discutere qualsiasi aumento salariale. Una decisione che abbiamo stigmatizzato, denunciando il tentativo di scaricare esclusivamente sulla Regione il costo del rinnovo contrattuale. Riteniamo grave e inaccettabile la posizione dei Consorzi forestali in quanto i lavoratori attendono da oltre dieci anni il rinnovo del loro contratto nazionale".
"Prendiamo atto invece con soddisfazione – aggiungono le organizzazioni dei lavoratori – della coerenza di Ersaf, che ha confermato gli impegni assunti e si è detta disponibile anche a chiudere la trattativa sul versante economico. Ricordiamo che in questi ultimi anni la Regione Lombardia si è impegnata a riconoscere ai Consorzi cospicui finanziamenti per i lavori assegnati, e le molte assunzioni avute nel 2020 lo stanno a dimostrare".
Alla luce di questo inatteso sviluppo, le sigle di categoria si riservano di intraprendere, nei prossimi giorni, le iniziative più opportune per vedere riconosciuto ai lavoratori il loro diritto al contratto.