La richiesta è partita stamattina ed è la stessa, sia per i lavori del Passante ferroviario, in corso alle nuove stazioni di Capaci e Tommaso Natale, che per il riavvio del cantiere della Bolognetta-Lercara. La Fillea Palermo va all'attacco e chiede la riassunzione degli 80 edili licenziati ex Sis e il riassorbimento dei 130 lavoratori, ancora in cassa integrazione, della Bolognetta Scpa. La storia dei due appalti è simile. I due cantieri, per varie vicissitudini, si sono fermati. E, spariti i contraenti generali, nel primo caso la Sis, nel secondo la Cmc di Ravenna, i lavori proseguono con le imprese affidatarie. E con altri operai.
“Nei cantieri che ripartono con la consegna alle aziende affidatarie non si può non tenere conto delle maestranze che erano precedentemente impegnate nei lavori dello stesso appalto – dichiara il segretario generale Fillea Palermo, Piero Ceraulo –. Per la Fillea è paradossale assistere a uno spacchettamento della forza lavoro, a una diversificazione che non fa altro che rallentare il completamento delle opere, lasciando a casa centinaia di lavoratori. Viene meno un concetto di affidabilità tra le parti”.
È per questo che la Fillea Cgil, sul piede di guerra, chiede il rispetto dell'accordo, siglato il 15 novembre 2018 fra Rfi, associazioni sindacali e assessorato. Infrastrutture in cui si parlava del riassorbimento del personale Sis, impegnato nel passante ferroviario. A seguito dell'avvenuta consegna dei lavori per il completamento della stazione di Capaci e per la sottostazione elettrica in località Tommaso Natale, il sindacato delle costruzioni della Cgil ribadisce la necessità di convocare immediatamente il tavolo fra le parti, per discutere del processo di reclutamento degli operai.
La richiesta ufficiale di incontro, per avviare tavoli di confronto e rendere esigibile l'accordo, è partita oggi. Parallelamente, è stata inviata anche ad Anas la richiesta d'incontro per lo sblocco dei lavori di ammodernamento della Bolognetta-Lercara. “Perché è vero che si è sbloccato il cantiere, con la chiamata dei lavoratori delle imprese affidatarie che svolgono opere propedeutiche, ma rimangono in cassa integrazione i 103 operai diretti della Bolognetta – aggiunge Ceraulo –. Chiediamo ad Anas, assieme alla Bolognetta Scpa, di darci elementi di chiarezza per capire in che modo deve ripartire il cantiere. Se ripartirà con le sole imprese affidatarie, e senza l'impegno di tutte le maestranze, l'opera rischia di non poter essere completata”.
Le criticità legate alle due grandi opere di Palermo, che procedono a rilento, con ritardi di anni, sono al centro delle motivazioni dello sciopero generale unitario delle costruzioni che Feneal, Filca e Fillea terranno il 15 marzo a Roma.