Parola ai lavoratori. Sono loro i protagonisti di questa stagione che affronta una fase difficile e delicata di ripresa, dopo l’emergenza sanitaria. Tra vecchi e  nuovi problemi, non sono poche le difficoltà da superare nella vita di tutti i giorni, a cominciare dal mondo dell’istruzione, dalla scuola e dall’università, come ci spiegano, in questi video (a cura della Cgil/Agb), un’addetta della mensa dell’ateneo di Bolzano, Paola Candela, e Stefano Barbacetto, Flc Cgil/Agb.

 

“Ripartire dal lavoro”, lo slogan dei sindacati per la giornata di mobilitazione nazionale dello scorso venerdì, ha proprio l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione i temi prioritari del sindacato, il lavoro, l’equità sociale e la crescita. Questo il messaggio dell’attivo unitario delle quattro confederazioni sindacali altoatesine Cgil/Agb, Sgbcisl, Uil-Sgk e Asgb, svoltosi a Bolzano nel quadro dell’iniziativa, per affrontare, oltre ai temi nazionali, anche sfide e priorità locali.

 

“I più penalizzati dalla pandemia Covid sono i lavoratori precari, in particolare donne e giovani. Sono stati fatti grandi danni all’economia, ma dobbiamo guardare anche l’effetto nei rapporti sociali. Il sindacato deve essere vicino ai cittadini e dare una prospettiva di futuro”, così il segretario generale della Uil-Sgk Toni Serafini. 

Il segretario dell’Asgb Tony Tschenett ha indicato nel fondo bilaterale di solidarietà una priorità del sindacato a livello locale. Il fondo va valorizzato, e deve comprendere anche le imprese con cinque o meno dipendenti. La fase di ripartenza deve anche essere l’occasione per migliorare le retribuzioni, rafforzare il potere d’acquisto e rilanciare i consumi.

La segretaria della Cgil/Agb, Cristina Masera, ha a sua volta sottolineato come in Alto Adige sia "necessario garantire un buon mix tra le diverse attività economiche e puntare sempre di più su produzioni e servizi altamente qualificati per restare competitivi". Masera tra le sfide da raggiungere ha citato inoltre una politica orientata "a salvaguardare i giovani, che a norma vigente avranno pensioni povere e poverissime e con fondi locali si dovrà pensare a come ottenere un miglioramento con la pensione integrativa, così come molto si potrà fare per il gap dell'occupazione delle donne più colpite dagli effetti della crisi".

L’iniziativa è stata anche l’occasione per le testimonianze dai luoghi di lavoro, dando voce alle istanze dei delegati provenienti da varie realtà produttive. Ha concluso i lavori il segretario nazionale confederale Cisl Angelo Colombini: “Il governo – ha detto - deve interloquire con noi, ai lavoratori vanno dato prospettive, strumenti, certezze e speranza, creando lavoro, attraverso gli investimenti anche in economia green, tecnologie, scuole e sanità”.