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È urgente un piano sociale che sostenga l'occupazione in Parmalat. Lo chiedono i sindacati di categoria, dopo la riunione odierna in cui Parmalat Corporate ha annunciato 30 esuberi. Si è tenuto infatti oggi (10 giugno), presso l’Unione industriale di Parma, l'incontro del comitato consultivo del gruppo, convocato per valutare le problematiche derivanti dal nuovo assetto adottato dal gruppo Lactalis a inizio 2019.
Il gruppo ha confermato l’avviata riorganizzazione che lo vede strutturarsi per aree geografiche di mercato, con l’Italia divenuta divisione autonoma, rappresentando il secondo mercato per fatturato a livello mondiale. La proprietà manterrà distinti gli attuali assetti societari, le tre unità di business (Parmalat, Galbani Caseario e Galbani Salumi), le singole reti commerciali e le tre attività di ricerca e sviluppo. Sono confermati i livelli di investimenti previsti, sia produttivi che commerciali. In questo quadro, è stata comunicata l’esigenza di intervenire a livello di Parmalat Corporate, individuando nelle attività internazionali e di finanza della stessa, anche a seguito dell’uscita dalla Borsa, la presenza di 30 esuberi occupazionali, di cui quattro dirigenti. Tale situazione ha portato la società a prevedere l’apertura di una procedura di licenziamenti collettivi.
Fai, Flai e Uila "hanno chiesto che l’azienda e il gruppo proseguano le iniziative di investimento e di rilancio, rendendo stabili gli attuali assetti e hanno inoltre manifestato l’esigenza di avere informazioni più dettagliate in merito all’acquisizione di Lactalis della Nuova Castelli". In merito alla riorganizzazione occupazionale annunciata, poi, le sigle "hanno manifestato grossa preoccupazione circa la stessa e hanno conseguentemente chiesto che il gruppo predisponga un adeguato e impegnativo piano sociale, che vogliamo discutere e negoziare fin dal prossimo incontro". È infatti fondamentale, per il sindacato, "che Lactalis e Parmalat si impegnino a dare risposte adeguate e soluzioni che sostengano le persone in esubero e che minimizzino l’impatto occupazionale".
Le sigle di categoria si impegnano da subito "affinché l’azienda non adotti soluzioni unilaterali". Al fine di concretizzare questo percorso, verrà a breve fissato un incontro sindacale immediatamente dopo l’avvio della procedura, mentre apposite assemblee di coinvolgimento dei lavoratori, in particolare delle aree interessate, sono già previste per il 24 giugno.