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Lanciando un appello per la salvaguardia dei posti di lavoro, il Papa, al termine dell'udienza generale del mercoledì, ha espresso solidarietà in particolare ai lavoratori del Bellunese. "Il mio pensiero va ai lavoratori di Borgo Valbelluna, preoccupati per il loro futuro lavorativo. Di fronte ai loro assillanti problemi, mi unisco ai vescovi e ai parroci del territorio, esprimendo la mia vicinanza. Rivolgo un accorato appello - ha detto Papa Francesco - affinché in questa situazione, cosi come in altre simili che mettono in difficoltà tante famiglie, non prevalga la logica del profitto, ma quella della condivisione equa e solidale".
Sul territorio sono due, in particolare, le vertenze che rischiano di compromettere la continuità occupazionale dei lavoratori, quella di Acc, quella di Dolomite e quella di Ideal Standard.
Profonda emozione ha espresso Stefano Bona, segretario generale della Fiom di Belluno “per la vicinanza del Santo Padre. Questo conferma che il caso Acc, come quello di Dolomite, va ben oltre la dimensione locale e assume una valenza generale ed emblematica delle storture di una globalizzazione irragionevole e autodistruttiva. Ci rivolgiamo al governo perché ascoltando il richiamo nobile e appassionato del Papa, metta da parte le baruffe tra ministro e viceministro del Mise e arrivi finalmente a finalizzare quella soluzione concreta che non è stata trovata in quasi due anni per Acc, nonostante le innumerevoli proposte e l’impegno che i lavoratori e le lavoratrici hanno sempre profuso. Con l'impegno costante e senza riserve di tutti i suoi membri, la Repubblica operaia di Mel, dall'addetto di linea al progettista, dal delegato di fabbrica al commissario, dal sindacalista al sindaco, ha dato una vivida testimonianza di quel che è una radicata comunità fondata sul lavoro e su valori che non possono essere considerati desueti come la dignità, la giustizia e il rispetto. Questa etica del lavoro, che ha intercettato perfino la generosa attenzione di Papa Francesco, sia ora modello di condotta ed esempio di dedizione per tutti quelli che devono sentirsi chiamati in causa per dare un contributo operoso che porti al salvataggio della cultura industriale (e non solo) di Acc.”
"Centinaia e centinaia di posti di lavoro - ha detto Christian Ferrari, segretario generale Cgil Veneto - sono a rischio in un territorio, come quello del bellunese, che già soffre dei problemi di spopolamento e di crisi economica che tutti conosciamo. Questo non può essere solo un problema delle lavoratrici, dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano. Deve farsene carico l'intera comunità. La mobilitazione anche del mondo cattolico in quel territorio è stato un segnale davvero importante e confortante. Le parole di Papa Francesco coronano, dunque, un impegno meritorio e restituiscono speranza a tantissime famiglie. Non possiamo che ringraziarlo di cuore per un gesto di grande impatto, che ci auguriamo induca il mondo economico, la politica e le Istituzioni a fare ciò che è nelle loro possibilità per dare un futuro occupazionale e produttivo a quelle realtà. Quelle aziende si possono salvare, a patto di volerlo. È nell'interesse non solo di chi è direttamente coinvolto, ma di tutto il Veneto e del Paese. Usciamo dalla pandemia costruendo una società più giusta e rimettendo al centro le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Non facciamo ancora una volta prevalere la logica del profitto, come denuncia il Pontefice, perché vorrebbe dire non aver imparato nulla dai mesi durissimi che abbiamo alle spalle".