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All’Azienda ospedaliera di Padova è grave la situazione del personale sanitario. A lanciare l'allarme in un comunicato congiunto sono Alessandra Stivali, della Fp Cgil provinciale, Achille Pagliaro, della Fp Cisl Padova e Rovigo, e Luigi Spada, della Uil Fpl Padova. I sindacalisti chiedono alla Regione Veneto di intervenire rispetto alle possibili nuove assunzioni e sulle condizioni economiche.
La premessa, scrivono le sigle, è che "gli operatori sanitari già stremati da un carico di lavoro dovuto a mancanze plurime come la carenza del personale, si trovano attualmente in una situazione di grave disagio, appesantito ulteriormente per il numero dei pazienti Covid presenti nelle varie realtà di reparto.
Oltre alla malattia ordinaria del personale, in parallelo si sono verificate assenze cospicue date dal contagio dei lavoratori e dalle sospensioni per il mancato adempimento all’obbligo vaccinale. Chi resta in turno deve coprire le assenze altrui, privandosi dei giorni di riposo, delle ferie o dei vari istituti che prevedono il recupero psico-fisico.
In essere ci sono due bandi di selezione concorsuale per operatori socio-sanitari ed infermieri. La tempistica tecnica dallo svolgimento dell’iter concorsuale prevede dei tempi lunghi per dare sollievo ai lavoratori in questo momento di forte necessità. Si rende noto che attualmente non esistono graduatorie da cui attingere nominativi in merito.
I lavoratori dell’Azienda ospedaliera di Padova - denuncia la nota sindacale - sono i meno pagati del Veneto e vorrebbero essere riconosciuti professionalmente come il resto dei colleghi ospedalieri corregionali e d’Italia. I dipendenti esprimono a gran voce lo stato di stress emotivo e fisico in cui si trovano da due anni; chiedono una soluzione veloce e immediata che dia loro respiro. Soluzioni che richiedono una chiara idea di come la pandemia a oggi sia ormai un fenomeno strutturale. Le condizioni di lavoro attuali non permetteranno di reggere a lungo l’impatto pandemico: oltre ai numerosi ricoveri noti a tutti, nei momenti in cui c’è stata la possibilità di erogare prestazioni, per una diminuzione del picco pandemico, sono state evase tutte quelle in essere del momento e recuperate quelle sospese del periodo virale meno favorevole. L’Azienda ha una funzione Hub di terzo livello (vedasi numero trapianti-espianti effettuati nel 2021) e a oggi risponde alle esigenze degli ospedali di rete sia per le necessità previste dalle tipologie di prestazioni che per la riorganizzazione covi".
Ecco le richieste dei sindacati: "Fondi aggiuntivi per sostenere i costi delle ore effettuate dai lavoratori nelle c.d criticità (i fondi aggiuntivi inviati negli anni 2020-21 si sono verificati altamente insufficienti). Attualmente per sopperire si attinge dai fondi comuni contrattuali, depauperando i lavoratori in toto del dovuto spettante. Soluzioni a breve termine che prevedano il raggiungimento di un regime numerico minimo di personale per erogare una assistenza adeguata all’ammalato e garantire un recupero psico-fisico del personale oramai stremato".