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L'agonia è durata tre giorni. Non ce l'ha fatta Luisa Scapin, 62 anni, l'operaia tessile dipendente della FilTessil di Sant’Anna Morosina, a San Giorgio in Bosco, provincia di Padova, che lunedì scorso (18 ottobre) era rimasta incastrata con il camice nel macchinario al quale stava lavorando. Questa volta, a differenza di Luana D'Orazio, la sua giovane collega di Montemurlo, provincia di Prato, che lo scorso aprile era morta sul colpo stritolata dai congegni, la vittima è sopravvissuta all'infortunio, ma il soffocamento provocato dalla stretta del camice le ha causato un arresto cardiaco in seguito al quale la donna è stata ricoverata in prognosi riservata e per 72 ore ha lottato per sopravvivere.
Il macchinario avvolgicavo che serve al confezionamento di cavi per stendibiancheria. le ha provocato, secondo la ricostruzione dell'infortunio, un’asfissia meccanica da soffocamento. Un collega le ha prestato i primi soccorsi.
"L'infortunio- hanno dichiarato al Mattino di Padova il segretario confederale della Cgil provinciale Dario Verdicchio e il segretario generale della Filctem Cgil del territorio, Luca Rainato - ricorda quelli fatali che hanno coinvolto altre lavoratrici e lavoratori che operano nel settore del tessile, ossia rimanere inavvertitamente impigliati agli ingranaggi del macchinario in produzione. E la memoria non può che andare a quanto successo a Luana D’Orazio, qualche mese fa. Se davvero le cose fossero andate così ci sarebbe da chiedersi come mai non siano entrati in funzione i sistemi di protezione e bloccaggio dei macchinari atti a prevenire incidenti simili, oggettivamente qualcosa che ha dell’incredibile nel 2021, considerato che si moriva per lo stesso motivo nelle aziende tessili di inizio secolo scorso. Ma non avendo informazioni dall’interno dell’azienda, in quanto non sono presenti nostri delegati sindacali, possiamo solo fare delle congetture, al momento del tutto inutili. L’unica cosa che ci preme, in questo momento, sono le condizioni di salute della lavoratrice. Ci stringiamo idealmente a lei, ai suoi familiari, colleghi e amici. Serve la patente a punti per le imprese. Speriamo che almeno su questo il Governo ci dia ascolto".
“Abbiamo appreso dai giornali di oggi, purtroppo, della scomparsa di Luisa Scapin, l’operaia della FinTessil di San Giorgio in Bosco (PD) ferita da una macchina tessile il 18 ottobre. Ed è con profonda tristezza che la Filctem Cgil tutta si stringe attorno ai famigliari della Vittima”. Così in un comunicato, la segreteria nazionale della Filctem Cgil.
“Ci auguriamo che la magistratura compia rapidamente il suo corso ed individui i responsabili. Nei giorni scorsi abbiamo sollecitato il ministro Orlando per la convocazione del tavolo specifico con carattere di urgenza sia sul tema dello sfruttamento che sulla sicurezza. Non si può continuare a morire di lavoro”, conclude la nota sindacale.