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Fim Fiom Uilm di Padova sono state sempre in prima fila per difendere il blocco dei licenziamenti conquistato dai lavoratori durante la pandemia e da lunedì 19 sono partite le mobilitazioni in tutti i luoghi di lavoro del comparto metalmeccanico nel padovano per rivendicare il diritto al lavoro e per il rispetto delle intese. I lavoratori devono essere i protagonisti dello sviluppo del Paese, non oggetti in mano alle decisioni di governi senza identità e di multinazionali e imprese che per il profitto sono disposte a tutto.
Si sciopera per dire no ai licenziamenti, per riformare gli ammortizzatori sociali e difendere l’occupazione, per dare finalmente soluzioni concrete e positive alle crisi aziendali aperte, per vincolare gli investimenti del Pnrr ad una occupazione stabile e ad un lavoro in salute e sicurezza e per impedire alle multinazionali e ai fondi di investimento di speculare e distruggere l’industria e il lavoro.
In attuazione delle 2 ore di sciopero indette a livello nazionale da Fim Fiom Uilm, anche le aziende metalmeccaniche della provincia di Padova hanno iniziato a tenere, a partire dalla scorsa settimana, scioperi e presidi che si stanno svolgendo e si svolgeranno entro il 30 di luglio 2021, come da indicazioni unitarie. Per il momento hanno scioperato o sciopereranno le seguenti aziende: Elbi, Mini Gears, Nuova Lofra, Antonio Carraro, Carel Industries, Pavan, Almaviva, Maschio Gaspardo, Varem, Consorzio RFX, Komatsu, De Angeli prodotti, Arneg, Hiref, Dab, VDZ, Aluminium Die Casting, Guidolin, RiRi, Zilmet, All.co, Varisco, Malvestio, Parpas, Molex, Mita, Toffac, Parker, Carraro Drivetech, ZF.
Oltre alle ore di sciopero si stanno organizzando anche assemblee fuori dai cancelli, presidi e volantinaggi per dare la massima visibilità alla mobilitazione e per spiegare le motivazioni che uniscono tutti i metalmeccanici e le metalmeccaniche d’Italia.
Dopo lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria nei giorni scorsi alcune aziende e multinazionali hanno avviato le procedure per il licenziamento di centinaia e centinaia di lavoratori. Si tratta di decisioni inaccettabili, che colpiscono l’insieme del mondo del lavoro, che vanno contrastate con fermezza da tutti i metalmeccanici per difendere l’occupazione, il reddito dei lavoratori, impedire la riduzione della capacità industriale del Paese, evitare che altre aziende seguano questi negativi esempi e rivendicare allo stesso tempo investimenti e politiche industriali in tutto il territorio nazionale. Le ingenti risorse pubbliche messe a disposizione dalla comunità europea sul Pnrr vanno utilizzate per innovare il sistema produttivo del paese, realizzare la transizione ecologica e digitale, dare soluzioni alle tante crisi aperte, creare nuova e stabile occupazione. Per fare questo, per accompagnare questo processo, occorre riformare gli ammortizzatori sociali, renderli universali, ma anche vincolare le ingenti risorse pubbliche destinate alle imprese a precisi vincoli sociali a partire dalla difesa dell’occupazione, al superamento della precarietà lavorativa, alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Inoltre, il 30 luglio 2021 si terrà uno sciopero regionale del settore per rafforzare il messaggio di questi 10 giorni di mobilitazione metalmeccanica per il diritto al lavoro e contro lo sblocco dei licenziamenti.