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Sono anni che la Fp e La Cgil denunciano il sotto dimensionamento dei lavoratori e delle lavoratrici pubbliche. Mancano medici, infermieri, funzionari e impiegati nei ministeri come negli enti locali, non è un caso che uno degli impedimenti nel far decollare il Pnrr sia proprio la mancanza di personale. È talmente vero che al momento molte delle risorse europee sono state impiegate proprio per assumere – ma a tempo determinato – le risorse indispensabili a far marciare il Piano.
Il ministro Zangrillo sembra accorgersene solo oggi, intervistato dall’Ansa in occasione del Forum della Pa lamenta la mancanza di 300mila addetti.
“Sono tre anni che portiamo avanti il Piano straordinario per l’occupazione chiedendo 1,2 milioni di assunzioni nei prossimi anni dimostrando, numeri del conto annuale alla mano, che tra pensionamenti e nuovi servizi la Pa e’ al collasso. Ora lo scopre pure Zangrillo, ma la domanda rimane: siccome il Ministro è lui cosa intende fare?”.
Lo scrive in una nota la segretaria generale di Fp Cgil, Serena Sorrentino.
Zangrillo, sollecitato dal direttore dell’Agenzia Contu, afferma che non bisogna temere l’IA ma avere il coraggio di ripesare le modalità di operare. “Se il riferimento all’intelligenza artificiale fa presupporre l’idea di uno scambio tra occupazione e uso delle tecnologie – prosegue la dirigente sindacale - diciamo al ministro che non siamo d’accordo, prima perché i servizi pubblici hanno bisogno del fattore umano e poi perché l’innovazione tecnologica può migliorare il lavoro e ridurne i tempi, migliorare l’accessibilità e la soddisfazione dei cittadini non sostituire un medico, un educatore, un ispettore di vigilanza, un poliziotto locale e tutte quelle figure che insieme fanno ‘pubblica amministrazione’”.
La conclusione di Sorrentino è netta e chiara: “Innovare e qualificare i servizi è necessario ma quella dell’occupazione rimane comunque un’emergenza a cui bisogna rispondere con le assunzioni”.