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"Stamattina siamo stati chiamati dal personale del reparto vascolare dell’ospedale San Martino, che ci ha informati della situazione difficile e pericolosa che si è venuta a creare in questa unità: a fronte di 24 posti letto, più quattro messi a disposizione per pazienti in attesa di tampone, Sei interventi, tre ricoveri, un probabile rientro dalla rianimazione, erano presenti in turno solo tre infermieri e nessun operatore sociosanitario, a fronte di una dotazione organica teorica di minimo quattro infermieri e un Oss". Così la Fp Cgil di Genova in un comunicato.
"Questa situazione si ripete ovunque. Per fare un altro esempio, in rianimazione, dove il rapporto infermiere/paziente dovrebbe essere 1/2, oggi ci risulta essere 1 a 3, dove tre sono i pazienti ed uno l’infermiere che dovrebbe assisterli. In dialisi, dove sono sospesi, per motivi legati alle vaccinazioni, otto operatori, quelli presenti effettuano tre turni di straordinario a settimana per non fermare l’attività. Situazioni simili si verificano anche in Pronto soccorso, che, come noto, è costantemente sotto pressione", prosegue la sigla di categoria.
"Con grave difficoltà, l’ospedale San Martino mantiene attive tutte le prestazioni necessarie a garantire le cure all’utenza, ma nella realtà dei fatti si vive una situazione di estremo disagio dal punto di vista della carenza di organico. Carenza già presente in tempi pre Covid, ulteriormente peggiorata con le attuali 130 sospensioni. Siamo in attesa delle procedure concorsuali per Infermieri e che venga sbloccato il concorso Oss, ma sottolineiamo già adesso che sono fortemente insufficienti le 180 deroghe per infermieri concesse da Regione Liguria al policlinico", aggiunge il sindacato.
"Professionisti seri e dediti al loro lavoro ogni giorno ci chiamano e lanciano un allarme e questo grido va ascoltato perché questa situazione mette a grave rischio la qualità dell’assistenza e la garanzia del proseguo dei servizi. I lavoratori sono stanchi e non possono continuare a coprire turni vacanti con ulteriori prestazioni aggiuntive. Serve il massimo impegno organizzativo da parte dell’Azienda ma serve certamente e finalmente una presa di coscienza da parte di Regione Liguria di quale è l’effettiva situazione degli organici del San Martino e conseguenti azioni concrete, adeguate e tempestive", conclude la Funzione pubblica Cgil.