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Si chiamava Altair Iannicelli l’operaio di 39 anni che è stato travolto e ucciso da un tir lungo la corsia sud della A1 nei pressi di Cassino, in provincia di Frosinone, oggi, 10 dicembre, mentre stava effettuando dei lavori in manutenzione. L’uomo lascia quattro figli.
Sul posto gli agenti della sottosezione della polizia stradale di Cassino oltre che il personale Ares 118 e i vigili del fuoco. L’uomo, che lavorava presso la Edil San Felice, una ditta campana, sarebbe deceduto sul colpo.
Cgil Lazio e Cgil Campania: “La modifica del Codice degli Appalti favorisce il dumping contrattuale e mette a rischio la sicurezza sul lavoro”
“Un operaio che stava effettuando dei lavori in manutenzione è stato travolto e ucciso da un tir lungo la corsia sud della A1 nei pressi di Cassino, in provincia di Frosinone. L’uomo, che lavorava presso la Edil San Felice, azienda campana, sarebbe deceduto sul colpo.” Così in una nota i segretari generali di Cgil Roma e Lazio e Cgil Napoli e Campania, Natale Di Cola e Nicola Ricci
“Sono ormai quasi 90 le persone che hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro nel Lazio, 17 in più rispetto lo scorso anno. L’incremento più alto registrato in Italia, che fa del Lazio la regione in cui è diventato più pericoloso lavorare, soprattutto per chi lavora in strada. Il Lazio, infatti, è anche maglia nera per tasso di mortalità sulle strade: 6,0 contro la media nazionale del 5,2” – commenta Di Cola –. Alle istituzioni chiediamo di fare la loro parte, a partire dalla Regione Lazio che deve rafforzare l’attività ispettiva e preventiva”.
“Nell’esprimere il cordoglio e la vicinanza ai familiari del lavoratore che ha perso la vita e nell’attesa che si accerti la dinamica dei fatti – dichiara Ricci – evidenziamo come ancora una volta è proprio nella catena degli appalti che si muore sul lavoro. Con la vittima di oggi e quella di ieri a Calenzano, sono più di 70 i lavoratori campani vittime di incidenti sul lavoro”.
“Nel mentre, il Governo, anziché intervenire per fermare la strage, pensa di modificare il codice degli appalti facendo venire meno la corretta applicazione dei Contratti collettivi nazionali di lavoro, favorendo il dumping, la concorrenza sleale, la riduzione dei salari e delle tutele in salute e sicurezza. Oltre a ridurre la trasparenza e la legalità. Scelte – concludono i due sindacalisti – che andranno a colpire le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare e le imprese serie e su cui ci mobiliteremo per fermarle”.