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Un operaio edile di 55 anni, Antonio Alongi, è morto cadendo dal tetto di una villetta a due elevazioni in via Regione Siciliana, a Monreale, alle porte di Palermo. Sono intervenuti i carabinieri, insieme al personale del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Palermo. I soccorritori del 118, giunti con un'ambulanza, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'operaio.
I militari dell’Arma specializzati in sicurezza sul lavoro hanno avviato un’indagine per chiarire le cause dell’incidente e verificare se fossero state adottate le misure di sicurezza previste dalla normativa. La salma dell’operaio è stata portata all’istituto di medicina del Policlinico per eseguire l'autopsia. Ne dà notizia l’Ansa.
FILLEA PALERMO: SICUREZZA ASSENTE, NEI CANTIERI TROPPO LAVORO NERO
“L’ennesima tragedia sul lavoro che distrugge un’altra famiglia e interroga tutti, a soli dieci giorni di distanza dalla morte del giovane imprenditore schiacciato a Termini Imerese dal mezzo che stava utilizzando”, dichiara il segretario generale della Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo, commentando la morte di Antonino Alongi.
Come le altre volte, la Fillea si è recata sul luogo dell’incidente, per verificarne le dinamiche. “E ai nostri occhi si è presentata un’agghiacciante verità: abbiamo ancora una volta constatato quella che è ormai diventata una triste e abbastanza chiara consuetudine – stigmatizza Ceraulo -. Nei comuni della provincia, si sta registrando un aumento repentino di lavoro nero e irregolare e si avviano cantieri in assenza di denuncia di inizio dei lavori e di norme di sicurezza e di tutele. La dice lunga il fatto che sul posto non ci fosse il cartello del cantiere, che invece deve essere ben visibile e contenere le informazioni sulla ditta coinvolta nella realizzazione dei lavori, su chi li ha commissionati, sulle autorizzazioni concesse”.
“E non abbiamo visto misure di sicurezza predisposte tali da evitare cadute dall’alto – prosegue Ceraulo - I controlli, che ogni volta sollecitiamo, sul territorio del palermitano procedono ancora a macchia di leopardo. Diventa pertanto difficile riconoscere le irregolarità, malgrado le nostre continue denunce, che sono ormai diventate nei paesi una metodologia. Non ci si preoccupa di intensificare i controlli e quindi i cantieri privati abusivi proliferano”.
Oggi la Fillea aveva in corso una riunione con il comitato delle vittime del lavoro edile, di cui fanno parte anche i familiari delle vittime della strage di Casteldaccia, che hanno appreso quasi in diretta del nuovo incidente mortale.
“A distanza di quasi un anno dalla terribile strage di Casteldaccia, oggi ci siamo ritrovati insieme ad affrontare un dramma che ancora una volta ha sconvolto un’altra famiglia – dichiarano Fabrizio Giordano, Chiara Raineri e Monica Garofalo, responsabile del comitato –. Lanciamo per l’ennesima volta il nostro appello alle istituzioni, chiedendo di intervenire in maniera concreta e immediata. O tutti i soggetti che si occupano di sicurezza dialogano tra di loro, oppure questa strage continua non avrà mai fine. Siamo disponibili sin da subito ad aiutare i familiari di Antonino Alongi per offrire tutto il nostro supporto, sia dal punto di vista economico che legale e psicologico”.
La Fillea Cgil Palermo si attiverà presto con una nuova mobilitazione per rafforzare le richieste di qualche giorno fa per la riconvocazione del tavolo sulla sicurezza in Prefettura.