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"Open to Meraviglia”, ma la meraviglia non riguarda i lavoratori e le lavoratrici del turismo: sono stati completamente esclusi dall’iniziativa della ministra Santanché. “Meraviglia, gli open che sono chiusi, però, alle lavoratrici e ai lavoratori della filiera turistica. Sulle loro condizioni di lavoro, sulla precarietà che tristemente caratterizza il turismo, sui contratti collettivi nazionali scaduti tra il 2018 ed il 2022, infatti, non è stato previsto alcun panel che li affronti”. È quanto afferma la Filcams Cgil in una nota.
Il 24 e 25 novembre, al forum internazionale del turismo 2023, voluto dalla ministra Santanché, che nelle scorse settimane aveva dichiarato che “del valore del turismo come possibile ascensore sociale, della valorizzazione dei borghi, del turismo esperienziale e di quello lento, nonché di tutto ciò che consentirà al comparto di essere il primo contributore del Pil nazionale ne parleremo a Baveno in una due giorni che sancirà il prima e il dopo del turismo in Italia", le lavoratrici e i lavoratori continuano ad essere i grandi assenti, e non certo per loro volontà, nel dibattito che, invece, dovrebbe vederli protagonisti.
“In occasione dell’unico incontro che il ministero del turismo ha realizzato con le organizzazioni sociali, – afferma Monja Caiolo, segretaria nazionale Filcams Cgil – lo scorso mese di luglio, avevamo evidenziato con forza come questo settore necessiti di un confronto serio e concreto sul Lavoro, sulla qualità dell’occupazione e sulla sostenibilità delle condizioni di lavoro, assolutamente carenti e vera causa dell’abbandono del settore da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, stanchi di bassi salari, turni insostenibili, precarietà e irregolarità diffusa. Tutte criticità che non possono certo essere risolte con decreti flussi che cambiano solamente nazionalità allo sfruttamento: servono interventi concreti per ripristinare legalità, rispetto delle normative e dei contratti nazionali".
Il programma di Bevano dimostra che, ancora una volta, si discuterà di turismo senza parlare delle lavoratrici e lavoratori, "che sono coloro che, con sacrificio e responsabilità, stanno continuando a garantire lo sviluppo delle imprese, in attesa di una ridistribuzione della ricchezza prodotta che non arriverà nemmeno in questo 2023 di grandi fatturati”, aggiunge Caiolo. E a ben vedere non si parlerà nemmeno di lavoro, perché nella lista dei ministri invitati alla due giorni spicca l'assenza proprio della ministra del Lavoro, Marina Calderone.
Venerdì 22 dicembre le lavoratrici e i lavoratori della filiera turistica incroceranno le braccia per un’intera giornata di sciopero: tutti i tavoli di trattativa per il rinnovo dei contratti del Turismo hanno subito una seria battuta d’arresto e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo sciopero in tutti i comparti del Turismo. “Le associazioni datoriali di Confcommercio, Confesercenti e Confindustria dei diversi comparti del Turismo, ricettivo, ristorazione, termale e agenzie di viaggio - prosegue Caiolo – hanno ritenuto eccessiva la richiesta sindacale di aumenti contrattuali in linea con l’inflazione misurata con l’indice Ipca, necessari per contrastare gli effetti dell’inflazione e la perdita del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori e corrispondenti agli accordi interconfederali sottoscritti con le stesse associazioni datoriali. Noi riteniamo eccessivo il mancato rispetto che si sta mostrando nei confronti di chi percepisce retribuzioni ferme anche a cinque anni fa, pur essendo stato il motore della forte ripresa del settore dopo l’emergenza pandemica.”
Una ripresa confermata dai dati che il ministero ha diffuso recentemente e che mettono in evidenza come nel mese di ottobre la percentuale delle prenotazioni delle strutture ricettive sulle piattaforme online raggiunge il 40% e, anche la stagione autunnale si caratterizza per la continua attrattività delle città d'arte, il cui tasso di prenotazione sfiora il 49%. La stessa ministra, in occasione della diffusione dei dati del settore per il 2023, ha sottolineato come in molte realtà territoriali si stiano raggiungendo dati record in termini di affluenza nei mesi di settembre e ottobre e, nonostante la flessione di flussi del mese di agosto, per tutti gli altri mesi dell’anno sono stati evidenziati “dati perlopiù incoraggianti, che soprattutto ci indicano la via maestra da seguire, ossia la destagionalizzazione”, ha commentato la ministra.
Eppure, a questi dati si contrappongono quelli dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che, nel solo mese di aprile 2023 su 445 aziende ispezionate, hanno registrato come il 76% di queste sia risultata irregolare, percentuale che sale al 78% nel Nord Ovest e al 95% al Sud. Oltre al lavoro nero, sono emerse irregolarità legate ad orari di lavoro oltre i limiti, omissioni contributive, errato inquadramento contrattuale, retribuzioni non tracciate; oltre a violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
“Il 22 dicembre lavoratrici e lavoratori sciopereranno per rivendicare il diritto al rinnovo del contratto nazionale di lavoro, a retribuzioni dignitose, a condizioni di lavoro sostenibili e rispettose della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. – conclude Caiolo – Auspichiamo che ministri e invitati al Forum di Bevano si confrontino sul settore tenendo conto anche di tutte queste criticità, mettendo fine alla falsa narrazione di lavoratori che mancano perché i giovani sono “pigri” ed individuando interventi concreti per facilitare la ripresa delle trattative e il celere rinnovo dei contratti, restituendo al turismo le condizioni per potere essere veramente un volano dello sviluppo economico e sociale del paese.”