gennaio 2009 – chiude il magazzino Omsa di Faenza. Dalle 350 dipendenti l'operazione viene avvertita come un segnale premonitore di chiusura
aprile 2009 – si apre la cassa integrazione ordinaria a rotazione
fine 2009 – l'azienda dichiara di voler accedere alla cassa integrazione straordinaria
2010 – dal 9 gennaio, in occasione di un incontro a Bologna con i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, le lavoratrici danno il via a un presidio davanti ai cancelli della fabbrica che durerà 55 giorni
febbraio 2010 – al Ministero dello sviluppo economico di Roma la firma per la cassa integrazione straordinaria per 2 anni. Viene sancita la chiusura dello stabilimento e l’esubero di 346 unità. Per avere accesso al secondo anno di cigs, necessario ridurre gli esuberi del 30% per cui si stabilisce un incentivo all'esodo di 30 mila euro lordi per 80 unità
2012 – al termine del secondo anno di cassa integrazione straordinaria, 239 dipendenti ottengono gli ammortizzatori in deroga per sei mesi, fino al 15 settembre. La stessa viene rinnovata fino al 15 novembre per 228 unità. E per un'ultima volta fino alla fine dell'anno per 99 addette
marzo 2012 – viene raggiunto un accordo con Atl Group per l'assunzione di 140 dipendenti Omsa, con l'acquisto del terreno, capannoni e riconversione industriale del sito. 140 donne, tra le 209 dipendenti rimaste, imparano il mestiere di falegname per la produzione dei divani della Poltrone&Sofà
2013 – per 77 dipendenti, la cassa integrazione straordinaria in deroga viene rinnovata a più riprese fino alla fine dell'anno. Si attende l'apertura del centro commerciale “Le Perle”, nel quale si intende ricollocare gli ultimi esuberi
2014 – nonostante le lotte, le promesse e la solidarietà, il centro commerciale non vedrà mai la luce e al termine degli ammortizzatori sociali si apre la procedura di mobilità per chi era rimasto: 65 lavoratrici e lavoratori senza più alcuna prospettiva
Michela Serventi è la responsabile comunicazione della Camera del lavoro di Ravenna
La campagna "Si scrive Lavoro si legge Identità", a cura della Filctem Cgil è un’iniziativa a sostegno delle donne. L’intento è di raccontarne, attraverso video, fotografie e storie, i percorsi di vita e di lavoro. Storie di impegno e di lotta, di difesa dei diritti, soprattutto contro le violenze. Un'occasione per promuovere l'universo femminile come punto di riferimento per una narrazione collettiva e aggregante, indicando strade di libertà, uguaglianza e affermazione di diritti.