Le segreterie della Liguria di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti e Fast Mobilità hanno dichiarato otto ore di sciopero del personale dell’Officina ferroviaria di Genova Brignole, dalle 9 alle 17 del 3 giugno.
Le ragioni dello sciopero risiedono nell’assenza di garanzie da parte di Trenitalia, proprietaria dell’Officina, rispetto ai 100 posti di lavoro, tra dipendenti Fs e ditte in appalto, legati al sito manutentivo di piazza Giusti, messi a rischio in caso di chiusura.
Le sigle di categoria hanno chiesto ad azienda e sindaco di Genova “la tutela dell’occupazione sul territorio, dopo che l’amministrazione comunale ha dichiarato a più riprese di aver sottoscritto alcuni protocolli d'intesa con le società del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane; atti che prevedono anche la cessione delle aree ferroviarie di Brignole per la loro valorizzazione e per il passaggio della metropolitana”. Il sindacato, favorevole all’allungamento della metro, ma contrario a ipotesi di speculazione immobiliare che impattino negativamente sull’occupazione nel settore ferroviario, “ha sollecitato a più riprese soluzioni compatibili con il mantenimento dell’officina, senza però ottenere alcun tipo di interlocuzione in merito”.
Ai tavoli di trattativa aziendali, la società non ha fornito le risposte adeguate alle rappresentanze sindacali, che hanno denunciato “di non essere state informate circa la sottoscrizione di tali intese e di non avere avuto gli spazi necessari per discutere delle ricadute di tali scelte sulle attività lavorative. Inoltre, fino ad oggi, non sono state fornite risposte di merito dal sindaco per la salvaguardia delle attività. La città di Genova rischia così di perdere un centinaio di posti di lavoro, occasioni di investimenti industriali sul territorio e la qualità del servizio ai pendolari, perché il nodo metropolitano richiede un sito di manutenzione ferroviaria adeguato ai volumi di traffico che sviluppa”.