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Una notte di ordinaria follia al Pronto Soccorso dell'Ospedale Civico di Palermo. L'ennesima aggressione violenta al personale sanitario, aggravata dalla devastazione della struttura. Protagonisti i parenti di una signora, stroncata da un infarto, che si sono accaniti con una rabbia senza precedenti contro i medici e gli infermieri, in qualche modo considerati colpevoli del decesso della donna. La Polizia ha aperto le indagini su un episodio che rimette al centro il tema, delicato e urgente, della sicurezza per chi lavora in ospedale, spesso bersaglio e vittima di fatti come questo.
Sul terreno restano migliaia di euro di danni, vetri delle finestre in frantumi, apparecchiature danneggiate: la furia non ha risparmiato nulla, dalle barelle alle attrezzature. La Fp Cgil ha espresso massima solidarietà ai medici e agli infermieri coinvolti. E chiede di intensificare i livelli di sicurezza all'interno dell'azienda. “Occorreranno diversi giorni per ripristinare gli oggetti vandalizzati e un'ala del pronto soccorso sarà fuori uso. Un disagio che influirà sui livelli di assistenza per l'utenza. Capiamo la rabbia, il dolore, lo sconforto ma non possono essere un alibi a atti di inaudita violenza e ad aggressioni nei confronti del personale medico e infermieristico", dichiara Tino Corrao responsabile aziendale per la Fp Cgil dell'Arnas Civico.
"Chi reagisce in questo modo incivile e violento ostacola il diritto all'assistenza degli altri. Come Fp Cgil ribadiamo la richiesta di avere più sicurezza al pronto soccorso dove tra codici gialli, rossi e verdi due soli vigilantes a controllare gli ingressi non bastano. Così come non è sufficiente un posto di polizia che opera solo h 12 e alle 20 chiude. Riteniamo doveroso – aggiunge la Fp Cgil - che l'azienda si faccia parte civile al processo, dal momento che sono stati presi di mira servizi e operatori. E che chi ha sbagliato paghi. Non possiamo andare al lavoro in ospedale e diventare noi stessi pazienti, rischiando così ogni giorno la vita”.