PHOTO
Questa mattina un centinaio di studenti e studentesse hanno protestato davanti al ministero dell'Istruzione dopo la morte, avvenuta ieri, di un loro coetaneo durante l'attività di stage scolastico in un'azienda. La manifestazione, indetta dalla Rete degli studenti Medi "è simbolo di rabbia e frustrazione - si legge in una nota - per chi aveva già sottolineato, nei mesi scorsi, le carenze strutturali del sistema dei Pcto e del 'Sistema Duale' che regola il rapporto tra scuola e lavoro alle superiori".
"Non sono bastate - commentano con rabbia i rappresentanti del sindacato studentesco - le due morti e i tanti incidenti dello scorso anno a fare intervenire d'urgenza governo Draghi e ministero Bianchi". "Sull'onda emotiva e dopo le mobilitazioni ingenti di gennaio e febbraio il ministro aveva annunciato di voler riformare i Pcto - spiega Tommaso Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi - Non c'è stato però nessun atto pratico da parte del ministero. Pensavamo che le due morti di Lorenzo Parelli e di Giuseppe Lenoci fossero sufficienti a riaprire una discussione seria sulla sicurezza e sul rapporto tra scuola e lavoro. Così non è stato e oggi ci ritroviamo purtroppo di nuovo sotto al ministero indossando dei caschi da lavoro in segno di protesta contro un sistema che ci sfrutta, ci rende precari e ci uccide".
E lanciano "proposte serie e profonde per cambiare le cose, a partire dall'abolizione del Pcto. Il ministero ci ascolti prima che accada di nuovo. Non un morto in più a scuola e sui posti di lavoro, perché non è scuola quella che sfrutta e non è lavoro quello che uccide". Dalla Rete degli Studenti Medi annunciano altre proteste e manifestazioni per la settimana prossima.