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La nuova compagnia aerea Ita è ormai pronta al decollo, ma già si annunciano le prime perdite di posti di lavoro. Per la precisione, 621: sono i dipendenti di Almaviva Contact di Palermo e Rende (Cosenza), la società di call center che per l’ex Alitalia forniva il servizio di gestione di assistenza clienti. Il servizio è stato aggiudicato ieri (martedì 24 agosto) alla società internazionale di costumer management Covisian, e per i lavoratori del capoluogo siciliano si aprono prospettive dense di incognite.
“Nei comunicati ufficiali della nuova azienda purtroppo non si fa alcun riferimento al personale che fino a oggi, per conto di Almaviva Contact, ha svolto con grande abnegazione e professionalità questo delicato e importante servizio”, commentano il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo, rimarcando che “permangono e si rafforzano le nostre preoccupazioni per il futuro dei lavoratori di Palermo”.
Cardella e Ridulfo, pertanto, ritengono “dirimente l'apertura nei prossimi giorni di un tavolo istituzionale, già opportunamente richiesto dalle segreterie nazionali. Un tavolo che deve dare risposte concrete ai lavoratori, garantendo loro una continuità occupazionale”. I due segretari, in conclusione, rilevano che “Ita è un’azienda pubblica, e come tale non può sfuggire all'applicazione delle clausole sociali previste per legge e dal contratto nazionale di settore”.
A chiedere la convocazione urgente di un “tavolo congiunto”, appunto, sono state le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che hanno ribadito “l’inammissibilità della mancata applicazione della clausola sociale”. Le tre sigle, inoltre, hanno evidenziato come “non possa sfuggire a nessuno che la partenza del servizio di Ita in assenza di qualsiasi segnale di dialogo costituisca un elemento di grande preoccupazione e disagio, che, se non considerato, può facilmente portare la situazione a degenerare”.
Al termine della procedura competitiva avviata nelle scorse settimane, dunque, Ita ha affidato il servizio a Covisian. “L'area del customer center è un elemento fondamentale nella relazione con il cliente, per la quale è importante assicurare la massima efficienza e sostenibilità”, spiega la newco, motivando così la decisione: “Nella scelta del fornitore, si è tenuto conto della necessità di erogare tale servizio dall'Italia e della flessibilità nel gestire la curva dei volumi di telefonate in funzione delle esigenze della compagnia da questa fase iniziale di transizione alla fase di piena operatività, il tutto offrendo soluzioni digitali e innovative”.
La reazione di Almaviva Contact non si è fatta attendere. La società ha infatti inviato ai ministri del Lavoro Orlando e dello Sviluppo economico Giorgetti una richiesta urgente per “una convocazione di garanzia in sede istituzionale delle parti interessate, al fine di scongiurare le conseguenze del mancato rispetto della clausola sociale nel cambio appalto per il call center di Ita, che mette a rischio immediato la continuità occupazionale di centinaia di lavoratori a Palermo e Rende, impegnati da vent'anni sul medesimo servizio di assistenza clienti per Alitalia. Perché la tutela del lavoro non può ammettere discontinuità”.
Almaviva Contact osserva che Ita ha assegnato il servizio ad altro fornitore “senza applicare la clausola sociale prevista per il settore dei call center in outsourcing che, in base al ccnl di settore e alla legge, riconosce il diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con l'eventuale nuovo fornitore delle stesse attività”. La società, infine, rimarca come fosse “un bando di gara per servizi di call center privo di riferimenti alla clausola sociale, comprensivo invece di un punteggio premiale per l'indicazione di una sede operativa a Roma, con evidente penalizzazione per chi operi da tempo nel Mezzogiorno, guidato dal criterio del massimo ribasso economico e da una base d'asta insufficiente a coprire anche il solo costo del lavoro, elemento determinato con decreto dal ministero del Lavoro perché non riducibile”.
Alle preoccupazioni di sindacati e lavoratori, si aggiungono quelle delle istituzioni locali. “Stupisce che Ita, nei comunicati ufficiali per annunciare il nuovo fornitore del servizio per la gestione dell'assistenza clienti, non abbia fatto cenno alle salvaguardie occupazionali previste dalla nostra legislazione”, commentano il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'assessore comunale al Lavoro Giovanna Marano, sollecitando il “ministro del Lavoro Andrea Orlando a prendere in mano questa grave e delicatissima situazione, affinché sia prioritariamente esercitata la clausola di salvaguardia occupazionale”.