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"Siamo qui per informare i cittadini sui contenuti della nostra manifestazione del 9 febbraio e per protestare contro una manovra economica che non risponde alle esigenze del Paese, ma soprattutto a quelle del Mezzogiorno e di questa città". A dirlo è il segretario generale della Cgil Napoli Walter Schiavella, spiegando le ragioni che hanno spinto oggi (venerdì 1° febbraio) i sindacati territoriali ad allestire alcuni gazebo informativi in vari punti del capoluogo campano, in vista della manifestazione unitaria in programma a Roma il 9 febbraio prossimo. "Negli anni della crisi - aggiunge Schiavella - il Mezzogiorno, più di altri territori, ha sofferto della riduzione del lavoro, della riduzione dei diritti, dell'aumento delle diseguaglianze".
Walter Schiavella ha evidenziato che nella manovra finanziaria "mancano gli investimenti per creare lavoro, soprattutto gli investimenti per il Mezzogiorno. I dati economici dimostrano che il Paese sta entrando in recessione: da questa situazione si esce investendo e creando lavoro. E questa è la richiesta più importante contenuta nella piattaforma di Cgil, Cisl e Uil, la richiesta più importante per i giovani e per i cittadini di Napoli".
Sulla stessa linea anche Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania, che sottolinea come "per la prima volta non c'è alcuna risorsa per il Sud. Siamo in piazza per la nostra proposta, non siamo contro nessuno. Vogliamo che le nostre ragioni del lavoro abbiano una possibilità di ascolto". E aggiunge: "Anche il reddito di cittadinanza, cui non siamo contrari, rischia di essere solo un'occasione che non dà soluzioni di lavoro".
Ai presidi ha fatto sentire la sua voce anche Gianpiero Tipaldi, segretario generale della Cisl Napoli: "Non discutiamo su quali governi fare, ma discutiamo con i singoli governi. Saremo a Roma per dire a questo esecutivo quello che gli abbiamo già detto, visto che nella manovra finanziaria non è stato tenuto presente. Chiediamo più soldi per lo sviluppo, per creare nuovi posti di lavoro".
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ARCHIVIO Cgil: manovra senza futuro