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“Sabato saremo in piazza ma ci saremo anche dopo". Così la segretaria nazionale della Filt Cgil, Giorgia D’Errico, ha chiuso i lavori della la consulta nazionale della Filt Cgil sulla salute e sicurezza sul lavoro, convocata straordinariamente in occasione della settimana di iniziative confederali contro le morti in ambito professionale che culmineranno nella manifestazione nazionale di Roma, sabato prossimo, 22 ottobre.
Attraverso le parole di D’Errico, la Filt accoglie le raccomandazioni della segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, sulla necessità che “il percorso di mobilitazione, di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, porti a una maggiore consapevolezza e a un’azione condivisa.
Le testimonianze degli Rls
Proprio i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della Filt hanno portato, intervenendo nel corso dell'iniziativa, la propria esperienza. Dagli addetti di trasporto aereo, appalti ferroviari, trasporto merci e logistica, viabilità, porti, marittimi, trasporto pubblico locale, sono arrivate testimonianze per richiamare temi cruciali come il benessere della persona, gli standard delle aziende, le condizioni atmosferiche in cui si opera, la necessità di maggiori controlli, il costante aumento delle malattie professionali.
Prevenzione, formazione e cultura della sicurezza
Le parole chiave le ha richiamate, sempre nel suo intervento, Giorgia D’Errico: “prevenzione, formazione e cultura della sicurezza". La segretaria nazionale della Filt Cgil ha sottolineato come "nessuna parte politica si sia fin qui presa alcun impegno, nemmeno in campagna elettorale, in una situazione terrificante che va oltre l’emergenza, perché tre incidenti mortali al giorno sono numeri da strage".
Sulla sicurezza nei trasporti si è concentrato l’intervento del segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, evidenziando le tre questioni principali del settore: "La sicurezza sul luogo di lavoro, il rapporto con l’utenza e la sicurezza dei trasporti che riguarda lavoratori e passeggeri". Malorgio ha richiamato la necessità di una riflessione specifica su questo intreccio attraverso una cabina di regia istituzionale: "Bisogna partire dal tema delle aggressioni – ha sottolineato il leader della Filt – che sono diventate un problema sociale che assimila i nostri settori alla sanità. Il rischio, ora, con il nuovo governo, è però che si faccia una gran confusione tra i temi della sicurezza e quello dell’immigrazione con il rischio di non trovare soluzioni per i lavoratori”.
L'arma del contratto nazionale
Nei giorni scorsi, Francesca Re David ha sostenuto come serva "tenere insieme il tema della salute e della sicurezza con l'organizzazione del lavoro e di conseguenza con la contrattazione". Un invito raccolto dalla Filt che al prossimo congresso dedicherà un approfondimento alla contrattazione e a come questa si intreccia anche con la sicurezza sul lavoro.