Nessuna soluzione concreta è stata trovata ad oggi ai circa 2.500 Navigator con contratti di collaborazione in scadenza al 31 dicembre, lo stato di agitazione e la mobilitazione, quindi, continuano. È quanto si apprende da un comunicato del Nidil. Le lavoratrici e i lavoratori si sono trovati nuovamente a manifestare sotto il ministero del Lavoro e in diverse città italiane, per chiedere la continuità occupazionale e il riconoscimento delle loro professionalità nei servizi pubblici per l’impiego e le politiche attive.
Nell’incontro tenuto con il capo di gabinetto e il capo della segreteria tecnica del ministero non sono arrivate, però, certezze rispetto alla loro continuità occupazionale. Il ministero ha ribadito, infatti, come soluzione possibile quanto contenuto nell’emendamento dei relatori alla legge del decreto di attuazione del Pnrr in conversione alla Camera. Nella sostanza, un possibile subentro dei contratti di collaborazione per massimo sei mesi, spostandone la titolarità in capo alle Regioni, nelle more del rafforzamento dei centri per l’impiego.
NIdiL Cgil e Uiltemp "hanno affermato quanto condiviso unitariamente nei giorni scorsi, cioè che quell’emendamento, da una parte lascia troppi margini di discrezionalità alle singole regioni, con il rischio di generare soluzioni disomogenee nel territorio nazionale e non garantendo quindi una reale continuità occupazionale per tutti, visti anche i tempi ristretti di attuazione, e, dall’altra, non assicura la piena valorizzazione delle professionalità dei lavoratori, che dovrebbe avvenire per mezzo di concorsi riservati. Tale posizione, nei giorni scorsi, è stata rappresentata dalle organizzazioni sindacali a tutti i gruppi parlamentari: duole constatare che solo il gruppo Pd oggi ha deciso di ascoltare le ragioni dei lavoratori".
Pertanto, i sindacati "hanno ribadito al ministero la necessità di trovare nella legge di bilancio una previsione utile a consentire la proroga dei contratti in capo ad Anpal Servizi, unico soggetto in grado di attuarla in tempi brevi e senza difficoltà, nella prospettiva di inserire questi lavoratori all’interno del sistema dei servizi all’impiego e delle politiche attive, attraverso la piena valorizzazione delle loro competenze".
Il Ministero, seppur fermo sullo schema rappresentato, ha ascoltato le ragioni esposte e si è reso disponibile a un ulteriore incontro, una volta chiarito l’iter delle leggi in discussione e comunque nella prossima settimana. "Lo schema presentato - aggiungono - non soddisfa le richieste delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, che continueranno a partire dai prossimi giorni a mettere in campo tutte le iniziative di lotta utili alla soluzione della vertenza".