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Un tavolo di trattativa da convocare nel giro di 3-4 giorni al ministero del Lavoro per trovare una soluzione ed evitare che i 1.884 navigator vadano a casa il 30 aprile prossimo. È questa promessa fatta dal ministro Andrea Orlando ai 400 lavoratori e alle sigle Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil in presidio questa mattina davanti al ministero dello Sviluppo economico a Roma. Una mobilitazione che va avanti da mesi e che oggi ha visto i manifestanti protestare in piazza per chiedere la proroga dei contratti in scadenza tra trenta giorni, e risposte immediate per salvaguardare l’occupazione e allo stesso tempo i servizi ai cittadini.
“Inizialmente ci sono stati alcuni momenti di tensione dovuti alla scarsa attenzione alla soluzione della vertenza mostrata dal vice capo di gabinetto del Ministero – raccontano i rappresentanti dei sindacati di categoria -. Le delegazioni sono state ricevute per strada, per sentirsi dire che non ci sarebbe stata nessuna proroga e il 30 aprile sarebbero andati tutti a casa. Poi grazie alle sollecitazioni nostre, dei lavoratori e delle confederazioni, il ministro Orlando alla fine è venuto a incontrarci in piazza assumendo questi impegni: proseguire il lavoro per individuare una soluzione, che non prevede al momento ulteriori proroghe, interloquire con il ministro della Pubblica amministrazione, convocare un tavolo istituzionale con le organizzazioni sindacali entro 48-72 ore”.
Nonostante la scadenza dei contratti e il fatto che i centri per l’impiego siano in perenne carenza di personale, non è stata ancora trovata una soluzione strutturale per questi lavoratori che oltre a un’elevata formazione e grande professionalità, hanno anche acquisito notevole esperienza nel settore delle politiche attive. Introdotte per decreto nel 2019 e ritenute chiave per supportare i beneficiari del reddito di cittadinanza, queste figure si sono rivelate preziose anche perché nei recenti anni difficili si sono occupate dei più fragili, cioè di quelle persone che l’Istat classifica come inattivi, coloro che hanno perso perfino la speranza di trovare lavoro, oltre che delle attività specifiche legate al reddito di cittadinanza.
Sono state assunte in tutta Italia con contratti di collaborazione in scadenza il 31 dicembre scorso. Dopo le proteste e le manifestazioni, a fine anno è stata accordata una proroga di quattro mesi, in continuità con i precedenti contratti. Adesso la nuova scadenza, la nuova tagliola. Ma se le promesse del Ministro non saranno mantenute, lavoratori e sindacati torneranno in pizza.